Storie Italiane ha avuto in collegamento il dottor Marco Capra, genetista della famiglia di Chiara Poggi, ecco che cos'ha detto.

Il genetista della famiglia di Chiara Poggi, il dottor Marco Capra, è stato ospite quest’oggi di Storie Italiane per tutte le novità sul delitto di Garlasco. “Io rimangono a quello che si è discusso nel processo – le sue prime parole – è già stato fatto un test sull’impronta di Andrea Sempio che ha dato esito negativo, non vi è traccia di dna al suo interno”. Sulla scarpa: “Nell’appello bis si è potuto determinare il numero della calzatura e poi identificata con certezza la scarpa”.



“Sull’impronta femminile in casa Poggi a Garlasco io non ne ho traccia – aggiunge – si ricorda che si era disquisito su una ecchimosi sul corpo della povera chiara, che sarebbe stato calpestato ma non si era potuto appurare quella impronta con chiarezza”. E ancora: “Gli errori a Garlasco ci sono stati sicuramente, ma non ho visto più errori rispetto ad altri casi che ho seguito, nulla di particolare ma se si va a vedere quanto fatto, più si va a vedere a fondo e più si trova”.



DELITTO DI GARLASCO, CAPRA: “QUEI CAPELLI NEL LAVANDINO…”

Quindi ha proseguito: “Indubbiamente quei capelli del lavandino non sono stati analizzati, ma sono stati analizzati centinaia di capelli, non sono state prese le impronte al primo piano dell’abitazione, il piano era stato ispezionato ma non rilevava alcuna correlazione con l’omicidio, così come la tavernetta. A posteriori si può giudicare tutto quanto, si poteva dragare il canale di Tromello ma anche il Ticino, si può fare tutto ma non nell’immediatezza”.

E ancora: “Uno degli errori più grossi commessi riguardano le famose impronte sul pigiamino della ragazza. Il Ris è intervenuto 3 giorni dopo, ma non si poteva lasciare il cadavere di Chiara Poggi sulla scala. L’operatore ha fatto una fotografia a queste impronte, non facendolo nel dettaglio pensando che il medico legale le avesse repertate. A quel punto il corpo è stato ruotato, girando il corpo chiaramente la ragazza avendo delle lesioni molto importante, ha intriso la maglietta. Non fotografarla è stato un errore gravissimo.



DELITTO DI GARLASCO, CAPRA: “IO MI RICORDO DI GRAVI ERRORI NELLE INDAGINI…”

Il genetista Capra aggiunge: “Io mi ricordo delle gravità anche nel caso di Yara Gambirasio, purtroppo queste cose accadono, sulla scena del crimine bisognerebbe cambiarsi ogni secondo i guanti, appena tocchi qualcosa li comprometti”, aggiungendo che l’omicidio di Chiara Poggi avvenne in piena estate, il 13 agosto, quando molti operatori erano irreperibili per le vacanze. E ancora: “Non si è mai visto un medico legale che fotografa le impronte”, ma la genetista Marina Baldi e il professor Bacco, medico legale, non ci stanno.

Capra aggiunge: “Le foto del pigiama di Chiara Poggi sono del medico legale dopo di che il medico legale non si mette a fare le foto sulle impronte che è il compito della polizia scientifica. Il medico legale è intervenuto tempestivamente sulla scena del crimine ma non ha potuto avere accesso al corpo perchè la polizia stava finendo di fare gli ultimi rilievi sul corpo, le foto ci sono ma non nel dettaglio, sono a distanza, manca il particolare”, ricordando ancora che “mi è capitato di vedere errori grossolani sulla scena del crimine ed altri meno gravi. Può anche non stare bene, ma allo stato Alberto Stasi è un condannato, un domani vedremo

. La realtà delle indagini non è Hollywood, ne CSI”. Le parole del genetista Capra hanno creato non poche polemiche negli studi di Storie Italiane, con Riccardo Signoretti di Nuovo che ha sottolineato come “C’è il rischio che vi sia un incidente in carcere perché il 13 agosto le persone erano in vacanza”, sottolineando quindi come non dovrebbe essere normale che si verifichino degli errori in fase di indagine, a tutela ovviamente di tutti, prima di tutto della vittima e dell’eventuale condannato.