A Mattino 5 News, il mistero dei vestiti ritrovati in un canale non troppo distante da Garlasco: c'entrano con l'omicidio di Chiara Poggi?

Mattino 5 News ha parlato stamane con una donna che ha trovato dei vestiti insanguinati, la signora Cristina, che insieme al compagno e l’amico agricoltore ha appunto fatto questo rinvenimento particolare in un canale vicino a Garlasco: potrebbero essere collegati all’omicidio della povera Cghiara Poggi? “Il mio pensiero quando ho visto questi vestiti è andato subito a quello – le pariole della donna – siamo tornati a casa, poi ci siamo messi a parlare di questo sacchetto, poi siamo tornati sul posto e abbiamo chiamato le forze dell’ordine, sono arrivate, hanno preso tutto e ci hanno detto di non parlare, di non dire niente, di stare zitti, poi non siamo stati ascoltati, hanno preso il sacchetto se ne sono andati, ci hanno detto di non condividere questa informazione con nessuno, nessuno è stato chiamato dei tre, hanno preso il sacchetto ed è finita lì”.



E ancora: “Quando ho visto quei capi ho pensato al rosso, al sangue, al delitto di Chiara Poggi di Garlasco, che potesse essere collegato, quel rosso mi ha un po’ spaventato. Non erano capi d’abbigliamento usurati, non erano stracci, si poteva riutilizzare, inoltre erano griffati, io che mi ricordo erano della Marlboro, scarpe di marca, erano cose che si potevano riutilizzare”.



DELITTO GARLASCO, IL MISTERO DEI VESTITI: “C’ERA UN SACCHETTO…”

E ancora: “Il nostro amico Diego, il primo che ha trovato il sacchetto, ci ha detto di averlo trovato, che sembrava strano perchè era rosso, e poi siamo andati sul posto e abbiamo chiamato i carabinieri. Il sacchetto lo abbiamo aperto quando siamo tornati sul posto. All’inizio Diego era un po’ spaventato”.

“Il sacchetto – ha aggiunto – l’hanno portato via il giorno dopo e noi eravamo lì ma non ci hanno chiesto nulla. Io ho iniziato a ripensare a quei vestiti quando è riuscito il caso, ho ricominciato a pensare di quei vestiti, ho collegato ma da quella volta non ne ho più parlato di quella storia. Poi adesso che è uscito nuovamente il caso di Chiara Poggi la mia testa torna sempre a quel sacchetto”. Secondo Cristina non poteva essere sangue animale: “Non ammazzo un maiale con i vestiti di Marlboro e Valentino”.



DELITTO GARLASCO, IL MISTERO DEI VESTITI: ERANO ABITI ESTIVI, ESAMINATI MA…

La donna racconta di aver condiviso la sua scoperta con qualcuno: “Alcuni erano d’accordo nel dire che quei vestiti fossero collegati, altri no. Mi fa effetto adesso ripensare a questa cosa, secondo me bisognerebbe analizzare quei vestiti perchè secondo me c’è altro, andrebbero analizzati bene”.

Emanuele Canta, inviata di Mattino 5 News, precisa che i vestiti sono stati ovviamente repertati ed è stato fatto anche l’esame del luminol, la reazione positiva del luminol è stata seguita da un altro test più specifico che ha dato esito negativo dopo di che gli esami si sono conclusi, nonostante forse servirebbe un terzo esame di conferma. Non è stato analizzato neanche il sacchetto: quei vestiti potevano essere di maggior interesse? “Ricordiamoci che sono tutti abiti estivi – precisa Emanuela Canta – non abiti invernali, un dettaglio importante”.

DELITTO GARLASCO, IL MISTERO DEI VESTITI: LE PAROLE DEL LEGALE DE RENSIS

In studio a Mattino 5 News vi era anche l’avvocato De Rensis, legale di Alberto Stasi. “Partiamo dal presupposto che questi vestiti li hanno realizzati tre pittori, vestiti con abiti nuovi firmati, sappiamo che è andata così. Punto primo non si può dire che questa donna abbia cercato pubblicità: ha chiamato subito le forze dell’ordine e poi il vostro inviato è andata a trovarla ricostruendo cosa sia accaduto”.

E ancora: “Su questi tre imbianchini o pittori possiamo dire che certamente erano tutti giovani, vestiti in ottimo stato, erano estivi e appartenevano a tre persone diverse. Quante volte si buttano vestiti di tre persone diverse che hanno dipinto o fatto dei quadri? Io non l’ho mai visto quindi forse anche in questo caso sarebbe stato utile essere un pochino più prudenti, perdere qualche ora in più e fare qualche ricerca. Noi critichiamo l’indagine di oggi che è scrupolosissima…. hanno dipinto di rosso, un quadro rosso con pareti rossi”. La signora Cristina ricorda: “Mi è proprio rimasto in testa quel sacchetto e quando ho un calzino da buttare lo porto alla Caritas, non lo lascio in giro”. Un nuovo giallo nel giallo quindi, la possibilità che quei vestiti trovati vicino a Garlasco avessero potuto raccontare qualcosa di più, o forse è solamente una suggestione giornalistica? Non è ben chiaro quali esami siano stati effettuati all’epoca, ma dalle parole di De Rensis traspare senza dubbio un pizzico di amarezza, giusto per dire un eufemismo: chissà che fine hanno fatto questi vestiti.