Delitto di Garlasco, l'ipotesi di un secondo assassino, forse una donna: il giallo dell'impronta di piede nudo e l'alluce valgo, le "anomalie" nei tabulati
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DI UNA NUOVA IMPRONTA
Dall’apertura della nuova indagine sul delitto di Garlasco, si susseguono presunte svolte ed emergono nuovi elementi, ma anche gialli e misteri, come quello illustrato da Gianluca Zanella di Darkside in una diretta YouTube con la collaboratrice del canale, Florinda Ambrogio. Stavolta si tratta del caso della presunta impronta femminile nella casa dove è stata uccisa Chiara Poggi. Potrebbe essere l’impronta plantare di un piede nudo con alluce valgo, oppure quella di una scarpa numero 35-36.
Stando a quanto riportato da Dillinger News, la misteriosa impronta non sarebbe riconducibile né ad Alberto Stasi né ad altri soggetti noti nell’indagine. Il giornalista d’inchiesta ha però precisato che le impronte potrebbero essere sempre state lì, solo che non vennero cercate adeguatamente.
«Non si capisce se sia di un piede nudo – perché si parla anche dell’impronta di un piede con alluce valgo – oppure se sia l’impronta di una scarpa di misura 35-36, o se siano entrambe le cose. È tutto ancora da chiarire».
DELITTO DI GARLASCO, COINVOLTA UNA DONNA?
Citando un articolo di Tgcom24, Zanella ha chiarito che gli inquirenti, in occasione della prima indagine, non avevano escluso la possibilità che l’assassino della giovane fosse una donna. Ciò coincide con quanto appreso da una persona che ha intervistato, la quale era stata sentita da due carabinieri per ragioni che verranno rivelate successivamente.
Quella persona avrebbe chiesto ai due militari dell’Arma quale idea si fossero fatti del delitto di Garlasco, apprendendo che l’ipotesi fosse quella di una lite tra donne. «Sai perché? A Chiara manca una ciocca di capelli, aveva una ciocca di capelli in mano», le avrebbero detto i carabinieri. Ma in realtà, quella storia della ciocca mancante non risulta.
DELITTO DI GARLASCO, ANOMALIE DAI TABULATI
Gianluca Zanella e la collaboratrice di Darkside hanno anche analizzato i movimenti telefonici di Alberto Stasi, che fece diverse chiamate all’allora fidanzata, sia dal cellulare sia da casa. L’ultima chiamata avvenne pochi minuti prima del ritrovamento del cadavere. I tabulati di Andrea Sempio, nuovo indagato, indicano spostamenti tra Vigevano e Garlasco la mattina del delitto, in orari sospetti. Zanella ha anche specificato che l’amico di Marco Poggi non avrebbe mai parlato di queste telefonate nei suoi interrogatori (SIT); anzi, ci fu una triangolazione tra lui e alcuni amici, simile a quella usata anni prima per sollevare sospetti su Stasi.
Nella diretta YouTube c’è stato spazio anche per tornare a parlare delle sorelle Cappa, in particolare di Paola, che disse di aver dormito tutta la mattina del 13 agosto. Eppure, i tabulati mostrano due telefonate col padre Ermanno, di cui una della durata di 13 minuti. Lei ha negato tale circostanza, o detto di non ricordare, attribuendo tutto agli antidolorifici. Anche il padre non ricorda quella telefonata, benché i dati indichino altro. Il problema, per Zanella, è che gli inquirenti non approfondirono questi dettagli.
Infine, un altro elemento emerso è che l’analisi sui tabulati di Capra e Freddi dimostrerebbe che entrambi, poco prima delle 10, non erano più a Garlasco: Capra vi tornò solo alle 12:12, Freddi alle 11:10, mentre in SIT avevano dichiarato di essere stati sempre in paese. Dunque, per Zanella, emerge un doppio standard nell’interpretazione delle triangolazioni telefoniche: quelle di Stasi furono usate per insinuare colpevolezza, quelle di Sempio e degli amici vennero invece ignorate o minimizzate. Da parte di Zanella non ci sono accuse al nuovo indagato Sempio, ma la richiesta di coerenza nell’analisi degli indizi sul delitto di Garlasco.