A Storie Italiane vi era l'avvocato Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio, che ha parlato a ruota su diverse vicende collegate a Garlasco
Storie Italiane è tornata sul caso di Garlasco e ha intervistato nuovamente l’avvocato Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio. Si è parlato di Flavius Savu, il latitante romeno che da anni sostiene che l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco sia legato a presunti abusi che si consumavano al santuario delle Bozzole: “Savu si è presentato a Garlasco – spiega Lovati – o in zona, non prima del 2006. Quindi quello che potrà dire e riferire, se fosse ovviamente interrogato dagli inquirenti, potrà dirlo per averlo sentito: non può essere testimone di qualcosa che è capitato sette anni prima, potrà aver sentito qualcosa di relazionato. Garlasco ruota attorno al santuario. Savu, quanto è affidabile? È un giocatore d’azzardo, ludopatico, con delle doti spiccate verso le attività truffaldine, quindi se sia affidabile o meno lo lascio a voi”.
“Io mi fiderei? Quando era con me sì, me lo portavo anche a pranzo delle volte perché non aveva da mangiare: tutto ciò che aveva lo spendeva nelle macchinette. Io non è che ho sempre aiutato i truffatori, ma, siccome da quando faccio l’avvocato, purtroppo o per fortuna, ho dovuto occuparmi di gente che sbaglia, che ha sbagliato e ho dovuto difendere… pensavo a un conforto, chiamalo come vuoi, ho anche ospitato dei senza tetto”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU CORONA
Si è tornati quindi a parlare di Fabrizio Corona e della chiacchierata su “Gerry la rana”: “In quell’intervista con Corona – che non era un’intervista, ma un provino durato dalla mezzanotte alle sei del mattino – io ho parlato a ruota libera, dicendo anche fesserie. Ho fatto anche dei nomi, sbagliando, perché adesso me ne pento: avrei dovuto anticipare che erano nomi di fantasia, confidando che lui rispettasse il patto secondo cui avrebbe cambiato quei nomi con nomi di fantasia. Invece di parlare di Venditti, Napoleone e Civardi, avrei dovuto dire Rossi, Bianchi e Verdi. Io di questo chiedo venia – ha continuato – ma non volevo offendere o diffamare: stavo recitando”.
Di nuovo su Corona: “Ci siamo rivisti dopo la bufera? Io perdono tutti, sono fatto così, quindi anche Corona, che mi ha pugnalato alle spalle e che ha tradito quello che era il nostro accordo, io l’ho perdonato perché è un personaggio simpatico e accattivante. Non sono succube di lui, ma lui è succube di me: la mia personalità è superiore alla sua. Perché eliminarlo dalla mia vita? Non ci penso proprio”. Poi ha spiegato: “La mia professione l’ho sempre amata; ultimamente no, perché si è snaturata, è cambiato tutto. Non mi ci trovo più: hanno tolto dei casi che per me erano l’essenza. Non mi sono mai sentito solo: io sto bene solo”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI E IL PRESUNTO CASO DI CORRUZIONE
Sul caso della presunta corruzione verso l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti: “Potrei essere sentito come persona informata sulla corruzione? Io non ne so niente. Corruzione della famiglia Sempio mi fa ridere. Se mi chiedono qualcosa, dirò che mi fa ridere: risponderò comunque, perché è un qualcosa che esula dal mio segreto d’ufficio; non c’entra niente con la difesa Sempio. Sono ipotesi di reato collaterale, quindi non posso barricarmi dietro il segreto d’ufficio”.
Quindi, sui soldi spesi dalla famiglia Sempio per l’indagine del 2017: “35.000 euro non sono tanti, perché la pratica è uno studio particolare, anche se gli atti sono pochi. E poi eravamo in tre. Adesso non si parla più di 35.000 ma sono diventati 60.000 euro. Sono serviti per gli avvocati e io ho lavorato anche dopo: ho dovuto preparare tutte le difese per la fase successiva all’archiviazione. C’è stata tutta la querelle con lo studio Giarda, ecc. Non sono stati pochi mesi ma otto”. Sul caso dei denti in Albania: “Non riesco a capire perché questo clamore. Io non sono andato in Albania per rifarmi i denti così: avevo dei problemi ai denti e non avevo i soldi per risolverli qui in Italia. Ci vogliono 30.000 euro. Meno male che è arrivata questa roba: l’unico beneficio è questo”. E ancora: “Mai ricevuto soldi dalle trasmissioni TV: per deontologia non è ammesso il compenso. Quella è una pubblicità indiretta, e ho pensato: ‘Va che bello, finalmente risolvo il problema dei denti’, perché era effettivamente un problema serio. È quasi un mese che non mangio”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI E IL DNA SULLE UNGHIE DI CHIARA POGGI
Sul DNA trovato sulle unghie di Chiara Poggi, Lovati ha precisato: “C’è una perizia del 2014, l’unica consultabile, che è quella del prof. De Stefano, che esclude la comparazione dei reperti, che tra l’altro non ci sono più e non c’è possibilità di compararli. Poi c’è la mia consulenza del 2017 di Garofano, che mi sono tenuto nel cassetto, e poi abbiamo quella di Giardina. Non ho assolutamente paura del DNA; ho paura solo di una cosa: che questi progressi tecnologici, come in tanti altri campi, vadano a viziare la realtà. Ormai viviamo in un mondo che si allontana dalla verità: non è più vero ciò che è vero, ma è vero ciò che appare essere vero. Temo che, con una macchina nuova, un software, un programma artificiale, si possa arrivare a conseguenze assurde per far apparire vero ciò che non è. Tutti i giorni vedo queste cose”.
Lovati si dice quindi certo del fatto che il suo ex assistito sia innocente e continua a sostenerlo, anche se non è più difensore dell’indagato. Vedremo cosa emergerà nei prossimi step di questa vicenda sempre più complessa. Al momento, va ricordato, non esiste alcuna “pistola fumante” contro Sempio, ma il prossimo 18 dicembre, con l’incidente probatorio, si avranno ulteriori certezze in tal senso.