Delitto di Garlasco, Massimo Lovati (legale di Andrea Sempio): "Indagine iniziata male, finirà peggio". L'attacco alla Procura di Pavia...
Da un lato c’è la difesa di Alberto Stasi, che preannuncia colpi di scena per l’autunno sulla nuova indagine relativa al delitto di Garlasco; dall’altro, quella di Andrea Sempio, che sostiene si concluderà con un nulla di fatto. Le ultime novità verranno discusse stasera a Zona Bianca.
Nel frattempo risuonano le dichiarazioni dell’avvocato Massimo Lovati, che continua a rilanciare le sue ipotesi, a partire da quella del sicario, che scagionerebbe l’unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Il legale del nuovo indagato è tornato a parlare a Morning News, spiegando che gli inquirenti stanno seguendo una direzione errata: quella, cioè, di dimostrare l’ipotesi del concorso, che a detta sua non esiste.
«Anche se esistesse la trovo ultronea ed errata, perché prima di cercare i complici di un eventuale concorso omicidiario bisognerebbe stabilire chi è l’indagato», ha dichiarato in collegamento dal suo studio legale. Inoltre ha rimarcato che i presupposti della nuova inchiesta coincidono con quelli che anni fa avevano portato all’archiviazione del suo cliente.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI E GAROFANO SU UNGHIE
L’avvocato Lovati ha ribadito la sua contestazione alla presenza, sulle unghie di Chiara Poggi, del DNA di Andrea Sempio: «Non lo dice la procura, lo dicono i consulenti tecnici di Alberto Stasi». Il generale Luciano Garofano, ora consulente della difesa del nuovo indagato, ritiene che quel materiale non sia idoneo per un confronto con Sempio.
«A mio avviso non è idoneo per un confronto e, se si parla di compatibilità, è compatibile solo per quei pochi marcatori, per quelle poche caratteristiche del DNA; ma le persone devono sapere che l’aplotipo, cioè il DNA Y, può coincidere per pochi marcatori con quello di un soggetto, senza consentire un’identificazione certa. Allora io spero che una lettura scientificamente corretta possa sgombrare il campo da questa interpretazione che noi non condividiamo», ha aggiunto l’ex capo dei RIS.
“INDAGINI? ESPERIMENTI METAFISICI”
Il legale di Sempio ricorda inoltre che i consulenti di Stasi già nel 2017 avevano tentato di sostenere questa tesi, senza riuscirci, «perché è tutta una questione di interpretazione soggettiva». Infatti, ha parlato spesso di «alchimisti», un concetto che tiene a ribadire: «Cercano, attraverso esperimenti metafisici, diciamo così, di dimostrare ciò che non può essere dimostrato».
In conclusione, per Lovati l’indagine è «iniziata male e finirà peggio, perché non c’è nulla, nessun indizio a carico del mio assistito. Si va esclusivamente a cercare la pista del concorso dei complici, ma l’assassino chi è? Non è Andrea Sempio e quindi è inutile che vadano a cercare i complici quando non è neanche determinata la posizione dell’indagato».