A Storie Italiane vi era l'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, per parlare del giallo di Garlasco: le parole del noto penalista
In collegamento con Storie Italiane vi era Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, per parlare di Garlasco, il delitto di Chiara Poggi per cui il suo assistito è accusato di omicidio. Il noto penalista pavese è stato incalzato sul famoso scontrino di Andrea Sempio della mattina del 13 agosto 2007, giorno dell’uccisione della povera Chiara, spiegando: “Lo scontrino non è un alibi, è un indizio. L’alibi è quando c’è un’accusa specifica. Se ti accuso di omicidio mi devi dire dove eri, ma questo non è il caso”.
“Questo scontrino è un indizio vuoto, ritenuto tale nel 2017, perché poi è subentrato un decreto di archiviazione. Non vuol dire proprio niente, io dico acqua fresca, come tutti gli altri indizi che erano contenuti nell’indagine del 2017. Erano tre gli indizi: lo scontrino, le telefonate dell’8 agosto e la consulenza tecnica Linarello. Non c’era nient’altro”.
“Ecco perché l’indagine è stata chiusa in due mesi e l’interrogatorio è durato un’ora e un quarto. Se fossi stato il pubblico ministero, durava cinque minuti quell’interrogatorio. E adesso, nel 2025, dopo otto anni, stiamo parlando delle stesse cose ancora. Sull’indagine della Procura di Brescia – ha poi precisato – è un’altra inchiesta che non c’entra nulla: la perquisizione è di Brescia e non di Pavia”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI: “L’INDAGINE DI OGGI E’ ANCORA QUELLA DI IERI”
Lovati ha continuato: “L’indagine è ancora quella di ieri, è uno scontrino che non vale niente. Se qualcuno non è accusato, non è un alibi. Dov’era Sempio il 13 agosto 2008? Sempio è indagato senza motivo, e allora se dobbiamo sapere dove eravamo tutti quanti… forse l’unico che lo sa ero io, perché era il mio compleanno ed ero alla fiera a Vigevano. Lui, dopo un anno che era trascorso, non si ricordava più dove fosse; l’unica cosa che si ricorda è che aveva questo scontrino, quindi poi deduce che fosse a Vigevano”.
“Può darsi sia andato il 14 agosto 2007? Può darsi, ma non c’entra niente. Quello scontrino serve solo a ricordare dove fosse. Secondo me non si ricorda dove fosse, nessuno lo sa. Lo scontrino è una cosa curiosa – sottolinea – non negativa, come ha anche detto il giudice Vitelli, che aveva letto la circostanza. Per me vale zero comunque, non era utile alle indagini per scagionare o accusare Sempio”. Questo scontrino è tornato nuovamente di moda in quanto l’amico di Sempio, Roberto Freddi, ha rilasciato delle dichiarazioni un po’ subdole a Lo Stato delle cose, da Massimo Giletti, definendo lo scontrino un indizio.
DELITTO DI GARLASCO, LE PAROLE DELLA MAMMA DI FREDDI
Storie Italiane ha parlato con la mamma dell’amico dell’indagato, che ha cercato di fare un po’ di chiarezza sulle parole del figlio: lei dice che il figlio non intendeva “indizio” come una cosa importante, ma come un elemento che, se slegato dal resto, poteva avere valore o meno; in quel caso non valeva niente, non era come dire “lo sto accusando”. La mamma ha chiarito se la posizione fosse di accusa, dicendo che anzi Roberto Freddi stava sminuendo il valore di questo scontrino: “Figuriamoci se lo accusa”, ha detto.
La donna ha poi aggiunto: “Quello fra di loro era un rapporto come gli altri: si trovavano, uscivano, niente di che. Che sappiamo noi, erano tutti bravi ragazzi. Convinta che Stasi sia responsabile? Non ce l’hanno neanche loro la convinzione”. Ha poi precisato che, quando ha saputo della nuova indagine su Andrea Sempio: “Sono rimasta di stucco quando ho scoperto che fosse nuovamente indagato, sono cascata dal cielo. Oggi non riesco a farmene ancora una ragione. Vediamo se uscirà qualcosa, se riescono ad arrivare a qualcosa di concreto”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SULLE SUE PAROLE A FALSISSIMO
In conclusione d’intervista ha accennato allo scandalo esploso ieri dopo le dichiarazioni di Lovati a Falsissimo: “Se dobbiamo parlare di Falsissimo mi dovete spiegare, pretendo di giustificarmi in tutto quello che è successo. Se non mi fate parlare non vi immaginate nemmeno cosa c’è dietro questo video di Corona; lo immaginerete con la mente quando vi spiegherò”. Il riferimento è alle parole molto forti che sono emerse nelle scorse ore e che Lovati avrebbe proferito proprio durante una “chiacchierata” con Fabrizio Corona.
Le dichiarazioni che più hanno scandalizzato sono state quelle nei confronti della povera Yara Gambirasio, ragazzina uccisa dal muratore bergamasco Matteo Bossetti, che si è sempre detto innocente nonostante sia stato trovato il suo DNA sul corpo della vittima indifesa. Una volta emerse le dichiarazioni di Lovati, molti hanno gridato allo scandalo, chiedendo la radiazione dall’albo degli avvocati, ma lo stesso penalista è pronto a spiegare cosa sia accaduto: non lo ha fatto a Storie Italiane, ma sicuramente lo farà da qualche altra parte.