A Zona Bianca vi era l'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati: scopriamo cosa ha detto in diretta tv ieri sera a Rete 4

L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, è stato intervistato su Garlasco ieri sera da Zona Bianca e in quell’occasione ha ribadito la sua tesi del sicario su Chiara Poggi: “Stefania esclude che Alberto Stasi abbia ucciso la fidanzata ed anzi rimarca il fatto che questi due erano fidanzati innamorati, è qui che sta l’innocenza di Alberto Stasi, non c’è nessun motivo per cui Stasi abbia ucciso la fidanzata, lui è innocente, Stasi copriva altri perchè bisogna difendere la memoria di Chiara Poggi, perchè avrebbe dovuto ucciderla? Andavano d’amore e d’accordo, non c’è nessun elemento che faccia pensare al contrario”.



E ancora: “Hanno ucciso la fidanzata e come hanno ucciso la fidanzata potevano uccidere anche lui, dopo un omicidio così efferato. Proprio perchè esce c’è questa inchiesta sotto fuoco, proprio perchè esce perchè le promesse vanno mantenute. Secondo Lovati lui non solo è una pedina che viene minacciata di morte per dire tutte quelle bugie che ha detto che anche un bambino dell’asilo capisce, ma allo stesso viene anche garantita l’impunità e ce l’avevano quasi fatta.



DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU CASSESE, LA SPAZZATURA E LA CAPPA

E ancora: “Sempio non c’entra proprio niente, va escluso, io sto parlando dei mandanti dell’omicidio di Chiara Poggi che hanno usato Stasi come una pedina, l’hanno minacciato di morte per dire tutte quelle bugie. Ma lui doveva essere assolto. Chi sono i poteri forti? Quelli che hanno ribaltato la sentenza, non la Cassazione”.

Sull’incidente probatorio e la spazzatura, l’avvocato Massimo Lovati commenta: “L’incubo è finito e si è tramutato in una opposizione precisa e netta all’apertura dello scatolone perchè il decreto di sequestro era generico, sequestrava l’intera villa Poggi mentre il verbale di dissequestro di 8 mesi più tardi contiene la descrizione dei reperti. Non sono contento perchè questa è indagine è costellata da vizi formali che poi diventano vizi sostanziali per cui io mi sono opposto e continuo ad oppormi. C’è una novità di oggi, la procura della repubblica di Pavia ieri ha chiesto al Gip una estensione dell’incidente probatorio con una perizia dattiloscopica sull’esaltazione delle impronte latenti dell’Estathe e dei cereali, di Fruttolo non ce n’è, i Fruttoli non ci sono più”.



DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU CASSESE, LA SPAZZATURA E LA CAPPA

Zona Bianca ha parlato con il generale Cassese, ex comandante dei carabinieri di Vigevano, e Lovati ha spiegato: “A difesa del Cassese, va detto che dal racconto bugiardo, che rimarco ancora una volta, di Alberto Stasi, risulta che la ragazza forse era ancora viva, ecco perchè i due carabinieri entrano nella casa senza calzari, entrano perchè pensano ad un incidente domestico”. Di nuovo sulla spazzatura: “Risulta che in questa casa dopo i sigilli del 13 agosto siano avvenuti come minimo 8 o 9 sopralluoghi da parte delle forze dell’ordine ecco perchè il decreto di sequesrto doveva essere particolareggiato e non generico è come se sequestro questo studio tv e poi dopo 18 anni trovo anche un sacchetto della spazzatura nello studio, ma diamo i numeri”.

Sul testimone Muschitta, ritenuto inattendibile dopo una sua descrizione piuttosto dettagliata: “Sono questioni irrilevanti, forse in quell’ora di interruzione si è reso conto di aver detto cose inesatte e le ha modificate, non penso che sia stato minacciato, la procura non ha ritenuto attendibile questo testimone quindi è irrilevante”. Infine sul dragaggio della roggia di Tromello, dove Stefania Cappa avrebbe buttato degli attrezzi il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi: “Per me nella roggia non hanno trovato nulla, non si va dopo 20 anni a cercare l’arma del delitto, ma questa è fantascienza”.

Garlasco, Lovati (Foto: Zona Bianca)

DELITTO DI GARLASCO, LE PAROLE DI BRUSAGIN

Zona Bianca ha parlato proprio con Enrico Brusagin, quello che è stato definito il Supertestimone di Garlasco da Le Iene e colui che ha raccontato di Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi, che avrebbe buttato degli oggetti nel canale di Tromello: “Ero in contatto col tempo con un alto ufficiale dei carabinieri di Milano – ha spiegato avevo un rapporto di fiducia e amicizia reciproca quindi l’ho chiamato e gli ho chiesto un consiglio e lui mi ha consigliato di tenere per me questa situazione in quanto secondo lui in quel momento non era una situazione adatta per divulgare, testimoniare una cosa del genere”.

E ancora: “Lui ha ritenuto che queste erano sicuramente informazioni che avrebbero dato modo di seguire un’altra pista quanto meno, un altro itinerario per cercare la verità. Poi mi ha detto che arriverà il momento in cui potrò parlare e dire ciò che ho scoperto e comunicarlo agli organi inquirenti. Io avevo già spiegato a lui, lui sapeva, doveva solo aspettare il momento che è arrivato purtroppo dopo 18 anni”. Nessuno sa cosa sia stato trovato nel canale di Tromello dragato dopo appunto la testimonianza di Bruscagin, staremo a vedere quello che accadrà.