Delitto di Garlasco, l'ira di Massimo Lovati contro Massimo Giletti: "Portate avanti maldicenze e mi processate in tv!", ha dichiarato a Lo stato delle cose

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI VS GILETTI

Per l’avvocato Massimo Lovati il nuovo sopralluogo effettuato nella villa del delitto di Garlascoè il proseguo di questa indagine abnorme e insidiosa, dove si mobilita tutta l’Arma dei Carabinieri“. Ne ha parlato a Lo stato delle cose, contestando anche il presunto giallo delle telefonate e i messaggi tra il suo assistito, Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia, e alcuni medici. “Se fate una ricerca di tutti i tabulati di tutte le persone di Garlasco in quella mattina, troverete migliaia di contatti. Questa è la mia laconica risposta“.



In altre parole, la questione è “completamente irrilevante” per il legale. Lovati ‘smonta’ anche le perplessità legate alle intercettazioni e al presunto aiuto dei magistrati dell’epoca: “State puntando il dito contro i magistrati di allora, perché li hanno messo le cimici in macchina? Cercate di far capire che i magistrati di allora lo hanno aiutato, ma poi li hanno messo le cimici? Non fate confusione“. Sono le avvisaglie di un confronto diventato a tratti teso con Massimo Giletti, con cui poi ha avuto uno scontro verbale.



“PORTATE AVANTI MALDICENZE…”

I magistrati erano dalla nostra perché l’indagine era vuota, infatti l’hanno archiviata in tre mesi. I brogliacci non sono oro colato, per le intercettazioni ambientali bisogna fare le perizie dopo“, ha proseguito l’avvocato Massimo Lovati. Infatti, in un altro momento ha provocatoriamente detto di volersi candidare alla difesa del magistrato Mario Venditti, il pm che archiviò la precedente indagine sul suo cliente, “per aggiustare le cose, tutte le maldicenze che state portando avanti“.

Ma è quando si arriva alla pista alternativa del Santuario della Bozzola, suggerita dal legale, che si arriva al culmine, perché il legale spiega che uno dei due rumeni poi condannati per lo scandalo dei ricatti a don Gregorio Vitali, e quest’ultimo gli avevano conferito un incarico insieme al sacerdote: “Mi hanno chiesto di redigere delle ricevute per giustificare dei soldi erogati dal Santuario per scopo di beneficienza verso il figlio del Savu che era affetto da patologie che richiedevano cure specializzate“.



TENSIONI TRA LOVATI E GILETTI

Quando Massimo Giletti gli ha chiesto se si sono inventati questo escamotage per giustificare il passaggio dei soldi, Lovati si è infuriato: “Non mi sono inventato niente, ho fatto solo delle ricevute che sono nelle carte del processo. Dottor Giletti la smetta, perché io sono stato sentito come testimone in quel processo e mi sono astenuto, per il segreto professionale. Dovete ragionare solo sulle carte“.

L’altro scontro arriva quando Lovati dice di avere “il dono della preveggenza” in merito al sogno che ha fatto sulla pista alternativa relativa al delitto di Garlasco, perché a quel punto il conduttore gli ha chiesto di “essere serio“. Parole che non sono piaciute a Lovati: “Lei non è serio, mi sta processando in uno studio televisivo. Io ho lo stesso dono della preveggenza della Procura di Pavia“, la replica del legale, incomprensibile nell’ultima parte, che non ha voluto neppure chiarire.