Sulla spazzatura di Garlasco analizzata durante l'incidente probatorio, vi sarebbero solo tracce di Chiara Poggi: i dettagli
Il Corriere della Sera ha anticipato gli esiti dell’incidente probatorio avvenuto negli scorsi giorni sui reperti di casa Poggi a Garlasco, precisando che ci sarebbe (quasi) solamente il Dna di Chiara Poggi nella famosa spazzatura sequestrata in casa di via Pascoli, ricordiamo, portata via dai carabinieri solo 8 mesi dopo il delitto, ad aprile 2008. Secondo il quotidiano di via Solferino, quindi, dalle prime risultanze non emergerebbero nuovi appigli su questa nuova indagine su Garlasco, che non andrebbe di conseguenza a riscrivere cosa accadde il 13 agosto del 2007 alla povera Chiara.
Il Corriere della Sera sottolinea che il materiale biologico è stato individuato sulle linguette dei due Fruttolo, sul sacchetto dell’immondizia e sul piattino di plastica, tutte tracce di dna appartenenti alla vittima. Lo stesso profilo genetico sarebbe risultato anche sul sacchetto dei cereali avanzati, la colazione che la povera 26enne avrebbe consumato prima di morire, e che fu trovato sul divano nel salottino di casa. Resta da capire invece a chi appartiene il capello o il pelo di una lunghezza di tre centimetri trovato sempre nella spazzatura, e scoperto nel secondo giorno dell’incidente probatorio.
DELITTO DI GARLASCO, SULL’ESTATHE TRACCE DI STASI
C’è poi un’altra traccia di dna rinvenuta durante l’incidente probatorio e sarebbe quella di Aberto Stasi, colui che è stato condannato per l’omicidio. Materiale biologico appartenente al killer è stato ritrovato sulla cannuccia di plastica dell’Estathé, cosa che comunque lo stesso condannato non aveva mai escluso. Sarebbe inoltre emersa anche una impronta digitale sul bicchiere dell’Estathé ma al momento è al vaglio della procura di Pavia che dovrà effettuare ulteriori analisi per risalire al suo “proprietario”.
Restano comunque da scoprire le risultanze derivanti dagli acetati che hanno conservato tutte le impronte individuate sulla scena del crimine 18 anni fa, scovate durante i vari sopralluoghi dei Ris. In totale il Corriere della Sera, ricorda che si tratta di ben 34 fogli le cui impronte contenute sono risultate però già negative alla presenza di sangue, di conseguenza potrebbero essere impronte che “racconterebbero poco”, in quanto se non presentanti del sangue non potrebbero essere contestualizzate.

DELITTO DI GARLASCO, L’IMPRONTA 10 DI CHI E’?
Il focus è in particolare sulla impronta 10, quella sulla porta di casa e che non appartiene a Stasi né a Sempio e che è già risultata negativa al sangue, ma la difesa del condannato ha chiesto ulteriori approfondimenti. Il quotidiano di via Solferino precisa infine che sono state acquisite delle nuove impronte che non comparivano in alcune relazione tecnica dell’epoca dei Ris, a cominciare da quella trovata sullo stipite della porta che conduce in cantina.
Anche in questo caso non appartiene a Stasi ne tanto meno all’indagato Sempio, ma secondo i consulenti dell’accusa potrebbe essere comparabile. C’è poi l’impronta sul telefono di casa Poggi, il famoso Sirio Plus della Tim che era stato macchiato di sangue dopo l’omicidio, dispositivo magari toccato dal killer dopo aver ammazzato la povera Chiara Poggi.
