Delitto di Garlasco, Alberto Stasi può puntare a revisione condanna: i legali confermano che gli errori (anche su Ignoto 3) sono sufficienti per chiederla
Sulla scena del delitto di Garlasco c’erano solo Chiara Poggi e il suo assassino: non c’era nessun altro nella villetta dove è stata uccisa. Si è chiuso il giallo di “Ignoto 3”, il profilo genetico trovato su una garza usata per un tampone nella bocca della vittima. Quel DNA ignoto non corrisponde né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio, ma c’è una concordanza con un soggetto anonimo: un cadavere ispezionato poco prima o poco dopo quello della ventiseienne.
Ma ora rischia di cominciare un’altra battaglia, in quanto per la difesa dell’unico condannato per l’omicidio la conferma della contaminazione è uno “di questi gravissimi fatti” che “compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico” del loro cliente. Soprattutto, per i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis ci sono i presupposti per “ottenere una revisione della condanna” di Stasi.

Quanto emerso nelle ultime ore rappresenta per la difesa di Stasi “un fatto gravissimo” che, al di là delle iniziative legali che verranno eventualmente prese, conferma nuovamente “la totale inaffidabilità degli accertamenti svolti nel 2007”. Tutto ciò si inserisce nel quadro degli altri errori emersi finora.
DELITTO DI GARLASCO, “VALUTAZIONI COMPROMESSE”
Bocellari e De Rensis contestano anche la posizione di chi si ancora dietro la spiegazione della contaminazione, perché vicende di questo tipo “compromettono in radice le valutazioni svolte nel processo a carico” del loro cliente. Per quanto riguarda invece la decisione della Procura di Pavia di affidare all’antropologa Cattaneo nuovi esami, si tratta della dimostrazione di quanto l’inchiesta sia seria e della volontà degli inquirenti di verificare ogni aspetto.
LO STUPORE DEL GENETISTA RICCI
Preoccupato dalla notizia della contaminazione, il genetista Ugo Ricci, consulente della difesa di Stasi, parla di un errore “clamoroso” che non si dovrebbe mai verificare. Restano in silenzio i genitori della vittima del delitto di Garlasco che, alla vigilia del diciottesimo anno senza Chiara Poggi, fanno sapere che avrebbero preferito trascorrere questo triste anniversario in silenzio. Invece, non solo il caso è stato riaperto, ma c’è un’attenzione mediatica maggiore rispetto al passato, con insinuazioni che sono arrivate a coinvolgere anche Marco Poggi.
