Delitto di Garlasco, il sangue sul tappetino del bagno e sulle scale è di Chiara Poggi: niente svolta nella nuova indagine, ma restano aperti due fronti
Ancora nessuna svolta investigativa nella nuova indagine sul delitto di Garlasco: il sangue trovato sul tappetino del bagno, nella casa dove è stata uccisa Chiara Poggi, appartiene quasi certamente a lei, come confermato da nuove analisi. Sono riconducibili alla vittima anche le tracce di sangue individuate sulle scale della villetta di via Pascoli. Invece, il pelo rinvenuto in un sacchetto di cereali, che si ipotizzava potesse essere un capello, non ha restituito DNA utile per un confronto. Ad anticipare i risultati di alcune analisi svolte venerdì scorso, nella terza giornata dell’incidente probatorio, sono Quarto Grado e Fanpage.
Dunque, le nuove analisi non hanno fornito elementi nuovi rilevanti e le tracce già note sono state confermate. Alcuni reperti (come i tamponi prelevati dal corpo di Chiara) non hanno mostrato fluidi biologici diversi da quelli attesi.
Per ora, gli esami non hanno portato a svolte significative, ma il lavoro degli inquirenti va avanti, alla ricerca di possibili nuove tracce maschili e per valutare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti nel delitto di Garlasco.
Infatti, fonti citate da Fanpage riferiscono che verranno eseguite delle “repliche di consolidamento” e una ricerca su eventuali tracce Y, quindi materiale maschile contaminante.
NESSUNA SVOLTA DALL’INDAGINE?
Dunque, i primi risultati dell’incidente probatorio e le consulenze, per ora, fanno traballare la prova scientifica che ha portato alla riapertura dell’inchiesta. Gli indizi contro Andrea Sempio starebbero vacillando, secondo La Provincia Pavese.
Ad esempio, l’impronta 33 trovata sul muro della cantina della villa, dove venne trovato il corpo di Chiara Poggi, sarebbe di sudore: non avrebbe tracce di sangue. A questa conclusione sono arrivati i consulenti della difesa di Sempio e della famiglia Poggi.
Invece, i legali di Alberto Stasi, unico condannato per il delitto di Garlasco, auspicano ulteriori accertamenti, sospettando che vi sia materiale biologico, forse sangue.
DELITTO DI GARLASCO, I DUE FRONTI ANCORA APERTI
Ma la prova scientifica più importante, al momento, perché ha portato alla riapertura dell’inchiesta, è il materiale genetico sotto le unghie della vittima, perché coinciderebbe con il DNA del nuovo indagato. Questo è il primo dei due fronti importanti ancora aperti.
La genetista Denise Albani vuole procedere con i dati “grezzi” per fare chiarezza. L’altro fronte aperto è quello dell’impronta trovata sulla porta della cucina, con quattro contatti diversi e materiale genetico: potrebbe fornire informazioni utili per verificare se si tratta di persone estranee alla cerchia della famiglia. Come evidenziato dal giornale, però, finora anche l’incidente probatorio non sta riservando risultati clamorosi.