Delitto di Garlasco, l'avvocato Angela Taccia sulla bufera sul collega Massimo Lovati: "Gli ho detto che si deve dare una calmata". E su Fabrizio Corona...
Ora che l’avvocato Massimo Lovati è nella bufera per le affermazioni trasmesse da Falsissimo, la collega Angela Taccia ha deciso di incrementare la sua esposizione mediatica in rappresentanza del suo cliente, Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco.
“Stimo l’avvocato Lovati, ma se non si dà una calmata a livello mediatico, rischia di perdere credibilità“, ha dichiarato Taccia ai microfoni di Lombardia Nera.
Nel corso del suo intervento, ha affrontato diversi temi che stanno tenendo banco, a partire dal materiale sequestrato nell’ultima perquisizione, quella di settembre.

“Per quanto riguarda il pc, non è fantasma, è un computer che l’azienda per la quale lavora Andrea Sempio gli ha fornito per permettergli di lavorare qualche giorno in smart working, visto che in quel periodo i giornalisti disturbavano lui e i colleghi sul posto di lavoro. Per questo non era stato trovato prima. Si tratta di un pc di lavoro, con contenuti legati solo alla sua attività lavorativa, ma la questione è precisata nei verbali“, la spiegazione fornita dal legale.
LA PERQUISIZIONE A CASA DI ANDREA SEMPIO
In merito al memoriale, si tratta di una fotocopia data dalla stessa Taccia al suo cliente: “Se ne parlava tanto nei mesi scorsi, sembrava si dicesse che Bertani fosse picchiatore e Sempio sadico. Allora l’ho cercato, ho contattato anche un mio conoscente giornalista per leggerlo e confrontarlo, quindi l’ho passato anche ad Andrea Sempio, che era agitato, perché non capiva perché facessero il suo nome“.
In quel foglio di due facciate, in realtà, non viene fatto alcun riferimento al suo cliente, ma si parla degli strani giri al Santuario delle Bozzole. “Non c’è alcun riferimento al mio assistito, si parla solo del giro di prostituzione alle Bozzole“.
Nella perquisizione sono stati trovati anche dei bigliettini: “Non entro nello specifico, ma anche per correttezza nei confronti di Lovati che ha assistito alla perquisizione, mentre io quel giorno era in udienza. È stato trovato un bigliettino scritto a mano con delle cifre espresse in migliaia, che si erano appuntati col nome del generale Garofano. Io all’epoca non lo seguivo, ma non c’è nulla di strano“.
LA PRESUNTA CORRUZIONE DI VENDITTI
Per quanto riguarda i passaggi di denaro dalle zie di Sempio, Taccia ha spiegato perché non regge il sospetto dell’archiviazione: “Non corrompi con 20-30mila euro per ottenere un’archiviazione. Si tratta di un appunto fatto da chi neanche sapeva che Venditti non era gip, ma procuratore, quindi non poteva archiviare lui. Le intercettazioni furono disposte dallo stesso Venditti e tutti sanno che i brogliacci sono riassuntivi e vengono trascritte le frasi ritenute importanti in base al reato contestato. Se avevano la certezza che il figlio sarebbe stato salvato da un’archiviazione comprata, pagavano migliaia di euro a Garofano per una consulenza?“.
Taccia ha anche contestato la strumentalizzazione delle intercettazioni: “Quando c’è un interrogatorio si prepara il cliente, quindi Sempio si sarà preparato con gli avvocati dell’epoca, che si basano su atti passati e quelli che escono. All’epoca c’erano diversi articoli di stampa anche su consulenze avverse. Quindi, non si fanno andare i clienti allo sbaraglio…“.
In merito, invece, alle dichiarazioni della mamma del suo cliente, trasmesse da Le Iene, ha precisato che è stato tutto chiarito, anche perché Daniela Ferrari avrebbe spiegato che quanto è andato in onda non sarebbe pienamente corrispondente a ciò che le è stato chiesto.
I RETROSCENA SU LOVATI, GAROFANO E PALMEGIANI
Taccia ha chiarito di aver informato preventivamente il collega Lovati della nomina del consulente Palmegiani, “ma era un po’ preso tra una trasmissione e l’altra“, così come ha svelato un retroscena su Fabrizio Corona. Infatti, Taccia gli avrebbe chiesto di fare attenzione “a certi personaggi“, ricevendo questa risposta: “Io sono furbo e con certi personaggi ci gioco“. La stessa Taccia ha ammesso di non concordare su ciò con il suo collega.

Per quanto riguarda la nomina di Palmegiani, non ha voluto anticipare le prossime mosse, ma ha dichiarato di apprezzare il suo modo di ragionare e di averlo incontrato già diverse volte. “Resta la stima con Garofano, ma non ci siamo trovate con le opinioni. Bisogna lavorare insieme, ma rispettando le competenze. Impronta 33? Solo per la difesa Stasi si parla di sangue. Ci sono stati vari disaccordi, mentre Lovati era d’accordo con me“.
Il ragionamento che Palmegiani le avrebbe fatto sarebbe stato “molto acuto“, secondo Taccia. “Mi diceva che esaminando le carte si è convinto che Andrea Sempio effettivamente non c’entra nulla. Quando gli ho passato il fascicolo mi ha detto che ritiene sia assolutamente estraneo“. Infine, sulle dichiarazioni di Roberto Freddi, ha minimizzato, spiegando che probabilmente non sa la differenza tra alibi e indizio.
