Delitto di Garlasco, perché si va verso la proroga dell'incidente probatorio? Mancano alcuni dati grezzi, periti convocati domani a Milano. Cosa succede
DELITTO DI GARLASCO, TEMPI INDAGINE SI ALLUNGANO?
Rischiano di allungarsi i tempi dell’indagine sul delitto di Garlasco, in particolare dell’incidente probatorio, perché potrebbe essere chiesta la sua proroga. La novità si intreccia a un nuovo giallo sull’attività che gli inquirenti stanno svolgendo in relazione al nuovo fascicolo sull’omicidio di Chiara Poggi, per il quale è indagato (di nuovo) Andrea Sempio. Mancherebbero all’appello alcuni dati grezzi, come evidenziato da Rainews.
Ad esempio, va sciolto il rebus riguardante il DNA trovato sulle unghie della vittima del delitto di Garlasco: per stabilire se può essere utilizzabile e se può essere attribuito al nuovo indagato servono alcuni dati grezzi su cui aveva lavorato il professor Francesco De Stefano nel 2014, quando rivestiva il ruolo di perito dei giudici d’appello nel processo che si concluse con la condanna di Alberto Stasi a 16 anni di carcere.
Ma quei dati grezzi mancano ancora; da qui l’ipotesi sempre più concreta di una dilatazione dei tempi per l’esame. Finora sono arrivati solo i dati del RIS di Parma, motivo per il quale i periti incaricati dalla Procura di Pavia non possono terminare il lavoro entro i tre mesi decorsi dal giugno scorso.
PROSEGUE IL LAVORO DEL PERITO MARCHIGIANI
Nel frattempo, il lavoro dei periti non si ferma, perché è scattata la convocazione in Questura a Milano dei consulenti degli inquirenti, delle difese di Andrea Sempio e Alberto Stasi, oltre che della famiglia Poggi. A convocarli è stato il perito Domenico Marchigiani, che deve occuparsi delle analisi per cercare impronte latenti su alcuni reperti dell’immondizia sequestrata sul luogo del delitto.
Gli esperti proveranno a isolare tracce dattiloscopiche sull’etichetta del tè, su una confezione di biscotti, su un sacchetto contenente cereali e su quello della pattumiera dove sono stati trovati i resti della colazione, come la cannuccia su cui è stato trovato il DNA dell’allora fidanzato di Chiara Poggi. Quest’ultimo è l’unico elemento nuovo emerso finora dalle analisi genetiche sul delitto di Garlasco.