Dirigenti pubblici, via alle sanzioni per chi ritarda pagamenti/ -30% sui premi di risultato

- Valentina Simonetti

Dirigenti pubblici, nuove misure del governo per contrastare il ritardo dei pagamenti da enti pubblica amministrazione, un mese per regolarizzare piano o scatta decurtazione in busta paga

Lavoro_Ufficio_Cooperazione_Pixabay Pixabay

Dirigenti pubblici, scattano i nuovi provvedimenti per favorire il rientro dei pagamenti ritardatari da parte di enti statali. La misura prevede un taglio della retribuzione di risultato in busta paga del 30% in meno per coloro che non hanno saldato le fatture entro i termini. Una norma che era stata prevista nell’ambito del Pnnr già nel 2023, ma che solo ora viene resa pienamente operativa grazie alla circolare della Ragioneria Generale dello Stato che definisce anche i criteri per stabilire chi può essere considerato in ritardo e chi no. Sarà inoltre istituita una particolare Task Force operativa che controllerà l’operato delle amministrazioni.

Come ha anticipato Il Messaggero, ora i Comuni con piú di 60mila abitanti, i Ministeri ed altri enti pubblici che hanno arretrati da pagare, potranno presentare il piano di rientro, ed avranno tempo fino ad aprile per farlo. Successivamente dovranno ottenere l’approvazione del piano per non far scattare il taglio degli stipendi. Che diventerà invece effettivo negli altri casi qualora venisse stabilito il non rispetto dei limiti.

Dirigenti pubblici, piano di rientro dei pagamenti arretrati entro il 30 marzo, via alle decurtazioni in busta paga per i ritardatari

Dirigenti pubblici, scattano le nuove misure per contrastare i ritardi nei pagamenti. Decurtazioni del 30% sui premi di risultato in busta paga per gli statali che non hanno rispettato i limiti di tempo per pagare le fatture e non hanno presentato il piano di rientro in tempi utili. Dal decreto Pnnr arriva ora il via al nuovo provvedimento che si inserisce in un programma più ampio di controllo su tutti gli arretrati, perchè ogni singolo piano dovrà riportare per l’analisi dettagliata, tutte le condizioni e le cause che hanno generato il mancato pagamento. Questo per fare in modo che in futuro si possa intervenire per eliminare i fattori che hanno contribuito al problema dell’irregolarità.

Come ha anticipato un funzionario pubblico al Messaggero, è probabile che molti dirigenti punteranno il dito contro le carenze di organico, quindi si provvederà ad istituire nuove assunzioni di personale. Per il SSN, il nuovo target di pagamento è fissato a 60 giorni, per tutti gli altri massimo 30 giorni. Ora, resta un mese di tempo per regolarizzare le pratiche inevase, altrimenti come previsto dalla circolare, entrerà in gioco la decurtazione, che avrà effetto anche per contrastare i “premi a pioggia” nella pubblica amministrazione.





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