Il disastro dell'Air India è stato causato intenzionalmente dal comandante: ha spento i motori condannando il velivolo allo schianto
Il disastro del volo Air India che ha causato la morte di più di 250 persone, quasi sicuramente è stato causato volontariamente dal comandante dello stesso velivolo. E’ questo l’inquietante quadro che emerge in merito al Boeing 787 che lo scorso 12 giugno, poco più di un mese fa, si è schiantato al suolo a Ahmedabad, uccidendo in un istante 260 persone, leggasi 241 a bordo (uno è sopravvissuto miracolosamente) più 19 persone dell’edificio contro cui l’enorme velivolo si è schiantato. A causare il disastro, stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, sarebbe stato il comandante Sumeet Sabharwal che ha interrotto il flusso di carburante che rifornisce i motori.
Un’azione sconsiderata e deliberata che ha condannato il gigante dell’aria, trasformandolo in una tomba volante. Un’azione di questo tipo viene fatta solitamente a terra, per accendere/spegnere i motori, e anche ad alta quota eventualmente si può azionare il pulsante apposito, avendo il tempo di riaccendere i propulsori, ma fatta in fase di decollo, a bassa quota, e con i tetti della case pochi centinaia di metri sotto, rappresenta una manovra suicida, quello che poi si è purtroppo rivelata nei fatti.
AIR INDIA, LA RESPONSABILITA’ E’ DEL COMANDANTE: HA SCHIACCIATO LE LEVETTE..
Sumeet ad un certo punto ha schiacciato le due levette sulla console centrale, due levette che sono messe in una posizione apposta per evitare che siano in qualche modo “schiacciate inavvertitamente”, togliendo il carburante prima al motore sinistro e poi a quello destro.
Che qualcosa di strano sia accaduto in quegli istanti lo si capisce chiaramente dall’audio registrato nella cabina di pilotaggio dove si sente il primo ufficiale Clive Kunder rivolgersi al collega chiedendogli “Perchè l’hai fatto”, facendo emergere la sua disperazione con il passare dei secondi, accortosi che ormai stavano andando verso la morte. Sabharwal, secondo le trascrizioni, avrebbe tentato di negare mentre il primo ufficiale tentata con un estremo tentativo di riavviare i motori, ma ormai era troppo tardi.

AIR INDIA, LA RESPONSABILITA’ E’ DEL COMANDANTE: GLI OPERATORI INDIANI L’HANNO NASCOSTO
A confermare la ricostruzione è il Wall Street Journal citando due funzionari venuti a conoscenza del file audio e una ricostruzione che scagiona totalmente la possibilità di qualche guasto da pare di Boeing e GE Aerospace, quest’ultima, azienda che costruisce i motori, ma che nel contempo – sottolinea il quotidiano di via Solferino – getta delle ombre sugli investigatori indiani che avrebbero omesso questo “dettaglio” nel loro rapporto preliminare. Anche le scatole nere del velivolo non hanno lasciato margini di errore, si è trattato di un gesto internazionale del comandante, togliendo il cherosene dai due motori.
Ma cosa è scattato nella mente del 56enne pilota? Chi lo conosceva lo descriveva come un uomo tranquillo, ma secondo un altro pilota sembra che ultimamente soffrisse di depressione, forse dopo aver dedicato gli ultimi anni della sua vita al padre malato. Una tragedia che getta nuove ombre sui piloti degli aerei di linea, che già in passato hanno dato vita ad azioni scellerate che hanno portato alla morte di centinaia di persone: ci può essere un modo per evitare che ciò accada?
