Il disturbo bipolare, di cui soffre la cantante Mariah Carey, è una malattia che alterna delle fasi molto depressive ad altre euforiche e maniacali. Caratterizzata da sbalzi di umore patologici, è un disturbo che porta la persona che ne soffre ad avere stati di tipo maniacale euforico a stati depressivi. In questi si riscontra un evidente rallentamento psicomotorio e sensazioni negative che diventano molto profonde. Come evidenziato da Giancarlo Cerveri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria ASST di Lodi al Corriere della Sera, in questa fase i pazienti che ne soffrono sono ad altro rischio di suicidio. In alcuni casi cadono nell’abuso pesante di sostanze stupefacenti.
Anche la salute risente degli abusi continui, infatti le persone affette da disturbo bipolare hanno in media un’aspettativa di vita ridotta di 10-15 anni. Invece nelle fasi di tipo eccitatorio si riscontra un aumento di energia vitale e creativa, oltre che della capacità di entrare in relazione con altre persone. Ma il soggetto si ritrova a non riuscire a frenare i suoi impulsi, oltre ad avere una tendenza a disturbi comportamentali correlati, come eccessivo uso di denaro, abuso di alcol o sostanze stupefacenti, scarsa capacità di sottoporsi alle regole, promiscuità sessuale e insonnia. Di solito, il suo esordio avviene nell’adolescenza, ma non viene subito riconosciuta: si arriva dallo psichiatra dopo i 30 anni.
DISTURBO BIPOLARE, DIAGNOSI E COME SI CURA
Spesso le persone che soffrono di disturbo bipolare non riescono a condurre una vita coerente, inoltre nelle fasi depressive si ritrovano con gli effetti, tutt’altro che positivi, delle fasi maniacali, come problemi in famiglia o rotture di rapporti di lavoro. Questa malattia però ha diverse forme: c’è quella classica, chiamata di tipo 1 che è caratterizzata da fasi alternate ben distinte e separate, che possono durare da uno a sei mesi e possono essere associate a eventi vitali scatenanti o all’alternanza stagionale. I sintomi sono così forti che si rende necessario un ricovero coatto. C’è poi il disturbo bipolare “ciclotimico” o di tipo 2 che è una forma in cui l’alternanza è più frequente, ma con intensità inferiore. Il problema è che i continui sbalzi nel giro di giorni e settimane rendono complicata la gestione del proprio percorso. La diagnosi è facile nella fase maniacale, che è ben definita e ha caratteristiche specifiche che persistono almeno per una settimana.
La diagnosi arriva tardi di solito, perché l’alternanza di umore viene attribuita ad episodi di vita o abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Del resto, hanno scarsa attitudine a farsi curare, soprattutto nelle fasi maniacali. Per quanto riguarda proprio come si cura il disturbo bipolare, è centrata in primis sulla farmacoterapia (con medicine stabilizzanti dell’umore e antidepressivi), come litio, acido valproico e carbamazepina come stabilizzanti e nella fase acuta. Antipsicotici o neurolettici vengono prescritti meno nella fase di mantenimento, più nella fase acuta. Ma nel trattamento acuto della mania si usano anche benzodiazepine. Gli antidepressivi sono usati nelle fasi depressive per la cura della depressione bipolare. Ma è preziosa anche la psicoterapia, che prevede diversi punti di intervento e di azione.