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Home » Sanità, salute e benessere » Donanemab, farmaco Eli Lilly “svolta contro Alzheimer”/ Studio: rallenta il declino cognitivo

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Donanemab, farmaco Eli Lilly “svolta contro Alzheimer”/ Studio: rallenta il declino cognitivo

Silvana Palazzo
Pubblicato 17 Luglio 2023 - Aggiornato alle ore 18:34
Alzheimer

Lastre cervello (Pexel)

Farmaco donanemab, sviluppato da Eli Lilly, è ritenuto una "svolta contro Alzheimer". I risultati di uno studio pubblicato su Jama: rallenta il declino cognitivo di circa un terzo

Il farmaco donanemab sviluppato da Eli Lilly potrebbe essere la svolta nella lotta contro l’Alzheimer, secondo uno studio i cui risultati sono stati pubblicati su Jama. Questo trattamento risulta utile nelle prime fasi della malattia, ma non in altri tipi di demenza, perché il farmaco è progettato per eliminare una sostanza, chiamata amiloide, che si accumula tra le cellule cerebrali. Il farmaco donanemab funziona come lecanemab, sviluppato invece dalle aziende Eisai e Biogen. Ma anche se estremamente promettenti, questi farmaci non sono cure o trattamenti privi di rischi.


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Infatti, vengono segnalati alcuni effetti collaterali. Uno comune è il gonfiore cerebrale, riscontrato da un terzo circa dei pazienti coinvolti nello studio. Ma nella maggior parte dei casi, il fenomeno si è risolto senza causare sintomi. Ma due volontari, e forse un terzo, sono morti a causa del gonfiore cerebrale, riporta BBC. Invece un altro farmaco contro l’Alzheimer, chiamato aducanumab, è stato recentemente respinto dalle autorità di regolamentazione europee per problemi di sicurezza e per la mancanza di prove della sua efficacia per i pazienti.


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DONANEMAB, I RISULTATI DELLO STUDIO SUL FARMACO DI ELI LILLY

Nello studio su donanemab, i ricercatori hanno esaminato 1.736 persone di età compresa tra 60 e 85 anni con Alzheimer in fase iniziale. Metà di loro ha ricevuto un’infusione mensile del trattamento e l’altra metà ha ricevuto un farmaco placebo per 18 mesi. I risultati mostrano che il farmaco di Eli Lilly sembra avere un beneficio significativo, almeno per alcuni pazienti. Coloro che avevano una malattia più precoce e una minore quantità di amiloide cerebrale al basale hanno tratto maggiori benefici, in termini di eliminazione osservata nelle scansioni cerebrali.


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I pazienti a cui è stato somministrato il farmaco hanno anche mantenuto maggiormente la loro vita quotidiana, come la capacità di discutere di eventi attuali, rispondere al telefono o dedicarsi agli hobby. Il ritmo della malattia, giudicato in base a ciò che le persone potevano ancora fare quotidianamente, è stato rallentato complessivamente di circa il 20-30%, e del 30-40% in un gruppo di pazienti che i ricercatori ritenevano più suscettibili di risposta. Ma gli effetti collaterali sono stati significativi e i pazienti devono essere consapevoli dei rischi del trattamento.

LE CONFERME SUL RUOLO DELL’AMILOIDE

La metà dei pazienti in terapia con donanemab ha potuto interrompere il trattamento dopo un anno, perché aveva eliminato un numero sufficiente di depositi cerebrali. Gli effetti del farmaco possono essere modesti, ma i risultati forniscono un’ulteriore conferma, secondo gli esperti, che la rimozione dell’amiloide dal cervello può cambiare il decorso dell’Alzheimer e aiutare le persone colpite da questa malattia devastante se vengono trattate al momento giusto. Il lecanemab costa circa 27.500 dollari negli Stati Uniti (24mila euro), dove è già autorizzato.

Il NICE, l’ente britannico di controllo sui farmaci, come riportato da BBC, ha dichiarato di aver già iniziato a lavorare sulla valutazione di donanemab per il trattamento del decadimento cognitivo lieve o della demenza lieve causata dalla malattia di Alzheimer. Non è chiaro quanto possa costare il donanemab nel Regno Unito e quanto tempo potrebbe essere necessario per ottenere l’approvazione nel Regno Unito, ma gli esperti di Alzheimer hanno detto che avere due farmaci aiuterebbe a promuovere la concorrenza sul prezzo.


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