Una donna muore in ospedale e i parenti, per protesta, distruggono il pronto soccorso e il reparto dove era stata assistita. È accaduto nella tarda serata di lunedì 8 novembre a Palermo, presso la struttura sanitaria Civico. I medici hanno fatto di tutto per salvare la sessantenne, che era arrivata in codice rosso con il 118 per un infarto in corso, ma non hanno potuto nulla. Dopo che hanno comunicato il decesso ai familiari, tuttavia, si è scatenato il caos.
“Abbiamo assistito a scene da far west. Hanno distrutto tutto quello che trovavano, provocando danni per migliaia di euro”, hanno raccontato, come riporta ANSA, i medici e gli infermieri dell’ospedale Civico di Palermo. I sanitari non sono stati feriti, ma la furia dei parenti della vittima si è scagliata anche contro i metronotte. È stato necessario l’intervento della Polizia per placare gli animi, ma ormai il reparto era quasi totalmente distrutto. Gli agenti hanno identificato e denunciato i colpevoli.
Donna muore in ospedale, parenti distruggono reparto: danni inestimabili
I danni causati dai parenti della donna morta nel pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo sono stati inestimabili, tanto che è stato necessario chiudere l’area per due ore e tutt’ora un’ala della struttura non è accessibile. Barelle capovolte, apparecchiature distrutte, vetrate rotte. Uno scenario da incubo. Adesso in molti chiedono che i colpevoli paghino per l’atto di violenza commesso.
Sul tema si è espresso anche l’assessore Ruggero Razza: “Devastare un pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile. Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà”. Lo ha scritto in un post pubblicato su Facebook.