Pena dimezzata per la donna che uccise il marito: accade a Torino, dove nella giornata di ieri la Corte d’Assise d’Appello ha ridotto a 16 gli anni che la 66enne omicida dovrà scontare dietro le sbarre, ove peraltro si trova già da tre anni a questa parte. Era il 2017, infatti, quando Walter Corradini, 69 anni, fu accoltellato dalla sua consorte, di nazionalità nigeriana, nella loro abitazione di Basaluzzo, nell’Alessandrino. Un gesto che, descritto in questi termini, parrebbe immotivato, al pari della decisione dei giudici di diminuire gli anni di condanna. Per avere una lettura più chiara e completa della vicenda, va detto che la donna è stata per anni vittima di violenze e, quel giorno, si è scagliata contro l’uomo poiché quest’ultimo stava aggredendo il loro figlio. Come riporta “Il Fatto Quotidiano”, l’avvocato della 66enne, Caterina Biafora, ha asserito che “la mia assistita per 25 anni è stata picchiata e umiliata dal coniuge. Calci, schiaffi, insulti razziali. La sua è una storia di violenza”. Addirittura, a causa delle botte ricevute tra le mura domestiche, che dovrebbero rappresentare un luogo sicuro, la donna ha perso l’udito da un orecchio. Nel 2010, poi, aveva denunciato il marito alle autorità, ma quest’ultimo aveva tentato di avvelenarla, mandandola al pronto soccorso. Per Corradini si aprì un processo che si risolse con un’assoluzione. Infine, tre anni fa, il drammatico epilogo, con la donna che uccise il marito a coltellate.