Il fotografo e stratega di marketing Mark Erwin Babej, ha preso alcuni scatti da lui realizzati, primi piani in bianco e nero di modelle giovani, tra i 20 e i 29 anni, e le ha mostrate ad un chirurgo plastico, la dott.ssa Maria Lo Tempio. La richiesta: osservare le foto e segnare con un pennarello, come farebbe con le sue pazienti, le modifiche che apporterebbe a quei volti per trasformarli, uniformarli a quelle che sono le richieste più comuni di chi si sottopone a interventi di chirurgia plastica per modificare le proprie sembianze.
La galleria di volti si intitola “Mask of perfection” e mentre le foto mettono in risalto la bellezza fresca di queste ragazze, apparentemente privi di difetti, è interessane notare come secondo lo standard dei canonici estetici contemporanei, evidenziati dai tratti di pennarello nero, ognuna di esse potrebbe essere considerata “sbagliata”.
Non c’è foto che non necessiti, ad esempio una “rinoplastica per ridurre il naso”, “botulino nei muscoli laterali agli occhi per minimizzare le rughe”, “Iniettare riempitivo nelle pieghe naso labiali per appianare gli avvallamenti”, ecc… A una bellissima modella di 27 anni viene suggerito di iniettare il botulino sotto gli occhi e sulle labbra, per dare un aspetto più “giovanile”.
Le immagini di Babej non sono mai fine a se stesse ma sono il mezzo che il fotografo utilizza per stimolare lo spettatore a riorganizzare il proprio pensiero intorno al soggetto.
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