DOPO LO SCIOPERO/ Il “promemoria” al Governo sul dialogo coi sindacati
Ieri si è tenuto lo sciopero generale di Cgil e Uil, che non inciderà sulla manovra. Ma il Governo dovrà comunque dialogare con tutti i sindacati

Alla fine come è, se non normale, perlomeno fisiologico, anche il Governo delle “Destre” guidato da Giorgia Meloni ha trovato sulla sua strada il primo sciopero generale sulla Legge di bilancio. Uno sciopero, è bene precisare, “parzialmente” generale dal momento che solo Cgil e Uil hanno aderito mentre, solo per rimanere alla triplice, la Cisl si è dissociata.
È stata l’occasione, insomma, per dare consigli non richiesti, e probabilmente non graditi, all’Esecutivo e alla maggioranza chiamati ad approvare una “Finanziaria” in tempi celeri a ridosso delle feste natalizie (cattiva abitudine di molti Governi negli ultimi anni).
Landini ha chiuso la manifestazione Cgil sostenendo che la manovra non affronta i veri problemi del Paese. Si sottolinea, poi, che la gente non arriva più alla fine del mese e che i nostri salari sono, ahimè, tra i più bassi d’Europa. Questo accade, sempre secondo i manifestanti, mentre i livelli di precarietà sono altissimi e i “nostri” giovani sono costretti a “emigrare” e ad andarsene dal Paese. Un Paese in cui, si sottolinea, c’è un’evasione fiscale che è la più alta d’Europa. La manovra, insomma, per Landini, non affronta nessuno di questi problemi.
Per la sua risoluzione si avanza anche una proposta: ridurre la tassazione sul lavoro dipendente, cancellare i voucher, e fare investimenti su sanità, scuola e Pubblica amministrazione per creare lavoro. Ma si chiede, soprattutto, di non scrivere la manovra da soli senza mai confrontarsi con le organizzazioni sindacali.
Anche per Bombardieri, grintoso leader della Uil, nella manovra ci sono troppe misure che non danno risposte alle emergenze del Paese. I salari e le pensioni, ad esempio, devono recuperare potere d’acquisto e nella manovra non ci sono scelte con questo obiettivo. In questa direzione la Uil aveva proposto di detassare la tredicesima e gli aumenti contrattuali, ma nella Legge di bilancio c’è stato solo un piccolo parziale intervento sul cuneo fiscale, che si traduce in soli 15 euro lordi al mese.
La scelta di ampliare l’utilizzo dei voucher va, inoltre, secondo Bombardieri, nella direzione opposta a quella di lottare contro la precarietà. Il Governo, si sostiene, poi, non ha dato risposte serie sul Mezzogiorno e sulla sanità.
Probabilmente non ci sarà modo per i manifestanti di incidere sulla manovra “in progress”. Sarebbe, tuttavia, auspicabile che nel nuovo anno, una volta approvata la Legge di bilancio, l’Esecutivo rilanci il dialogo sociale guardando anche a quelle componenti politicamente più lontane come, sicuramente, è almeno la Cgil. Nessun Governo, infatti, può, e deve, governare da solo neanche quello dei “Patrioti” e conservatori ora in carica.
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