“Due rischi per le borse Usa”/ Ward (JP Morgan): “Tutto dipenderà dall’andamento dell’inflazione”

- Josephine Carinci

Karen Ward, Chief Market Strategist di JP Morgan Asset Management, parla delle Borse Usa, della situazione dell'inflazione e del debito pubblico

Cina Borsa Ansa1280 640x300.jpeg Investitori cinesi controllano l'andamento dei titoli azionari (Ansa)

L’inflazione torna a posto ma l’economia continua a crescere: è questo lo scenario migliore per le Borse prospettato da Karen Ward, Chief Market Strategist di JP Morgan Asset Management. L’economista è ottimista riguardo il futuro dei mercati finanziari, nonostante i rischi in aumento. Gli ultimi mesi hanno visto il rally di tutte le asset class: a Il Sole 24 Ore, l’esperta spiega che la responsabilità di tutto questo è “l’inflazione. È stato l’andamento dell’inflazione a determinare questa situazione sui mercati finanziari. Due anni fa avevamo un enorme problema con l’inflazione, sembrava di essere tornati indietro agli anni ’70’. La convinzione generale, ai tempi, era che l’unico modo per abbassarla e per riportarla alla normalità fosse di passare attraverso una profonda recessione”.

Dunque “le banche centrali hanno alzato i tassi d’interesse molto velocemente, ma la recessione non è arrivata. I mercati hanno capito ormai che non è più necessario passare per una contrazione economica per sconfiggere l’inflazione. E l’hanno capito anche le banche centrali, che non hanno più bisogno di essere restrittive nella politica monetaria e di tenere i tassi così elevati. Questo ha causato il rally di tante asset class”. Le Borse in questa situazione volano e l’economia resta tonica: “Anche perché le banche centrali a partire dall’estate inizieranno a tagliare i tassi, sostenendo ulteriormente la crescita economica”.

Ward: “L’inflazione sta andando via ma…”

Karen Ward, Chief Market Strategist di JP Morgan Asset Management, a Il Sole 24 Ore prosegue: “È vero che l’inflazione sta andando via, ma è anche vero che potrebbe essere più dura a morire del previsto. Ormai i mercati scontano lo scenario migliore, per cui è difficile dare loro ulteriori notizie per farli crescere da livelli così elevati. Però bisogna fare dei distingui. Le Borse europee, per esempio, sono decisamente più sottovalutate di quelle statunitensi. Negli Usa le azioni trattano a prezzi che sono 21 volte gli utili e i profitti sono attesi in crescita quest’anno del 10%. In Europa, invece, il rapporto tra prezzi e utili è di 14 volte e i profitti sono attesi in aumento del 3% appena del 2024. Io invece penso che le aziende europee possano fare meglio di così”.

Questo perché “alcune problematiche che hanno pesato sull’Europa negli ultimi anni si stano affievolendo. Il Vecchio continente è stato colpito, negli anni passati, da una violenta crisi energetica. Ma ora il prezzo del gas è tornato alla normalità. Inoltre anche il commercio globale si sta riprendendo: anche questo sosterrà l’economia europea. Per gli investitori che hanno un orizzonte temporale di 3-5 anni credo che l’Europa offra migliori opportunità. E poi qui ci sono buoni dividend yield: anche questo è un motivo per ben sperare”.

Borse Usa: “Il debito dipende dall’inflazione”

Negli Stati Uniti, secondo Karen Ward di JP Morgan, ci sono due rischi: “Il mercato è rimasto molto sorpreso dalla resilienza dell’economia Usa di fronte a un incremento così veloce dei tassi d’interesse. Ora si attende un taglio dei tassi, ma comunque – anche quando la Fed inizierà – il costo del denaro resterà relativamente elevato. Questo manterrà le fonti di stress, per esempio sul settore dei finanziamenti per immobili commerciali e uffici“.

L’altro rischio, invece, “è legato alle magnifiche 7. Le aspettative su questi titoli, che da soli guidano Wall Street, sono molto alte. Dovranno davvero fare tanto per continuare a sorprendere il mercato”. In Usa fonte di preoccupazione è l’elevato debito pubblico e il fatto che sia in gran parte a breve termine. Secondo l’economista il tutto “dipenderà dall’inflazione. Se resta moderata, non credo ci siano problemi per il debito Usa. Perché con un’inflazione al 2%, il rendimento attuale dei Treasury è appetibile per gli investitori. Se invece l’inflazione si dimostrasse più dura a morire, allora qualche problema potrebbe presentarsi”.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Economia USA

Ultime notizie