UNIONE EUROPEA/ Merkel: “Seduti su una polveriera. Cambiare i trattati”
Il cancelliere tedesco si è rivolto oggi al Parlamento del suo Paese. A tema la crisi che colpisce l’Europa. Unione fiscale in arrivo e sanzioni per i Paesi che non rispettano le regole

Angela Merkel non ha usato mezzi termini, nel suo discorso tenuto oggi al Parlamento tedesco. Un discorso incentrato ancora una volta sulla crisi che spaventa l’Europa, in cui dentro è andato a finire un po’ di tutto. Dal nostro Paese (“E’ davanti a una crisi enorme, ed è responsabile del suo futuro e di quello dell’Europa”) all’ennesimo no agli eurobond (“Non contribuiscono alla soluzione della crisi”) alla stessa Unione europea (“L’europa rischia di essere spazzata via”). E proprio l’Unione europea è al centro del suo drastico messaggio: dicendo infatti che siamo tutti seduti su una polveriera, Angela Merkel ha voluto sottolineare come questa sia la crisi più grave dall’introduzione dell’euro e per la cui soluzione ci vorranno degli anni. Un futuro inquietante che ieri era stato ribadito anche dal presidente francese Sarkozy. I due concordano su una cosa: che i trattati che definiscono l’Unione europea vanno rivisti. I prossimi 8 e 9 dicembre i due leader franco-tedesco si incontreranno per un nuovo summit. Tornando al discorso della Merkel, questa crisi, ha detto, ha almeno un risvolto positivo: quello di insegnarci parecchie cose, ad esempio a monitorare di più le regole e a sanzionare chi le regole non le rispetta. Si tratta di sanzionare, come ha lasciato intendere anche Sarkozy, quei Paesi membri dell’Unione che non portano avanti una rigorosa politica del bilancio. A proposito degli eurobond, si rinnova l’ennesimo no tedesco: è un no destinato a durare, nelle sue intenzioni, almeno fino a quando non ci saranno meccanismi di controllo più forti sui bilanci degli Stati membri dell’unione. L’unione fiscale poi: siamo sul punto di realizzarla, ha detto, una unione con regole stringenti per tutta la zona euro. Per Merkel i governi devono trovare il modo di recuperare la credibilità persa nonché la fiducia dei mercati. Il futuro dell’euro, ha ribadito, è collegato a quello dell’Unione europea, ma l’euro è più forte del marco. Dissipando così certi dubbi su nostalgie di ritorno alla vecchia moneta nazionale. Angela Merkel ha poi voluto ribadire quale siano le reali funzioni della Banca centrale europea, che ha detto essere tutta un’altra cosa rispetto alla Fed americana o alla Bank of England.
Un istituzione indipendente, ha detto, e che non ha perso di credibilità. E ha anche voluto dare una risposta a quanti criticano il ruolo della Germania dall’inizio della crisi: noi non vogliamo dominare l’Europa, ha detto.
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