LEGGE DI STABILITA’ 2015/ Tasse, il finto taglio (col trucco) di Renzi
Il Premier Renzi ha annunciato un taglio delle tasse da 18 miliardi di euro nella Legge di stabilità. La realtà è però diversa. JUANFRAN VALERON ci spiega perché

Diamine, devo dargliene atto, Matteo Renzi coi numeri ci sa fare (nonostante quello che scrivevo tre mesi fa)! Li prende e li annuncia, li cambia e li rigira e riesce sempre a non far cambiare il risultato: più consenso per sé. L’apprendista Pitagora (dire Archimede parrebbe poco), dopo essere riuscito a dilatare il tempo (100 giorni che diventano 1.000 “passo dopo passo”), attraverso la Legge di stabilità compie il prodigio di tagliare energicamente le tasse. E attenzione, non si tratta di una timida sforbiciata, ma di 18 miliardi. “La differenza tra la finanziaria 2014 e quella del 2015 è che ci sono18 miliardi di tasse in meno”, ha annunciato il Premier italiano.
Orsù italiani, festeggiate la liberazione dal fisco oppressivo! Peccato che ci sia un trucco. Abilmente nascosto, ma pur sempre un trucco. E dire che una grossa mano per scoprirlo l’ha data niente meno che Graziano Delrio, Sottosegretario e compagno di partito di Renzi. L’ex Sindaco di Reggio Emilia ha infatti spiegato a Il Corriere della Sera come sono composti questi 18 miliardi: “Confermiamo, rendendoli strutturali, sia il bonus da 10 miliardi in busta paga, sia il taglio dell’Irap che anzi andiamo a rafforzare con una spesa complessiva di 6,5 miliardi, concentrandolo sul costo del lavoro, come ci aveva chiesto Confindustria. A questo aggiungiamo un bonus per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato”. Delrio non lo dice, ma quest’ultima misura costerebbe circa 1 miliardo. Per raggiungere i famosi 18, ci sarebbero anche circa 500 milioni in detrazioni fiscali per le famiglie.
Gli italiani si preparino allora a mettere mano al portafoglio, questa volta per farci entrare finalmente dei soldi. E invece no! Perché rispetto a oggi (per il portafoglio) non cambia praticamente nulla. Non ci credete? Fareste allora bene a segnarvi qualche piccolo appunto. Primo, la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (importantissima base per la Legge di stabilità), approvata lo scorso 30 settembre, dice che la pressione fiscale dal 43,3% nel 2014 passerà al 43,6% nel 2016. Cosa alquanto strana se davvero si tagliassero le imposte di 18 miliardi. Certo, mi potrete dire, la pressione fiscale dipende anche dal Pil, ma andiamo avanti con il secondo appunto.
Il Premier dice che rispetto a un anno fa ci sono 18 miliardi di tasse in meno. Vero. Ma è altrettanto vero che i 10 miliardi relativi al bonus di 80 euro in busta paga non sono un taglio “nuovo”. È infatti da maggio che 10 milioni di italiani pagano meno tasse relative al loro reddito. E continueranno a farlo, loro 10 milioni, non altri. Quindi un’altra versione, più corretta, dell’annuncio di Renzi sarebbe potuta essere: rispetto a quest’anno, l’anno prossimo ci saranno 8 miliardi di tasse in meno. Capite bene però che 8 è meno della metà di 18. E quel matematico di Renzi lo sa bene.
Beh, direte voi, 8 miliardi di tagli sono meglio di niente. Sì, certo, peccato che – terzo appunto – 6,5 miliardi siano un taglio che riguarda l’Irap, un’imposta pagata quindi dalle imprese. Una sforbiciata che non dà benefici a tutti gli italiani e nemmeno a molti. Per carità, è una misura pur sempre importante, ma diciamo che non porta più soldi in tasca a una famiglia italiana media (a meno che non sia una di quella che ha un’attività artigianale/imprenditoriale).
A questo punto degli 8 miliardi ne restano 1,5. Ma, quarto appunto, un miliardo è destinato a sgravi fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, quindi ad altri “sconti” per le imprese. Certo, questa misura, come quella relativa all’Irap, può contribuire ad aumentare, si spera, l’occupazione. Ma a questo punto di nuove tasse in meno per le famiglie sembrano restare solo 500 milioni. Che oltretutto riguardano detrazioni fiscali non meglio specificate.
Tanto vi dovevo: l’economia non è fatta solo di numeri e matematica. Figuriamoci una Legge di stabilità. E poi i numeri non mentono, ma gli uomini possono farlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultime notizie di Economia e Finanza
-
TURISMO/ I numeri del tracollo per un settore che non vede la ripartenza21.01.2021 alle 02:17
-
RECOVERY PLAN/ Prandini: 1 mln di nuovi posti di lavoro da agricoltura green21.01.2021 alle 02:00
-
SPY FINANZA/ Le scelte "europee" di Biden che mettono l'Ue di fronte ai suoi errori21.01.2021 alle 00:31
-
FINANZA/ Gli inganni sui rialzi di Borsa e sul Recovery fund21.01.2021 alle 00:30
-
BORSA ITALIANA OGGI/ Chiusura a +0,93%, Leonardo a +4,37% (20 gennaio 2021)20.01.2021 alle 17:41
Ultime notizie
-
Elettra Lamborghini/ "Sanremo? Magari ci torno come star internazionale"22.01.2021 alle 07:40
-
Simona Marrazzo, fidanzata Brunori Sas/ “Felicità è cantare a due voci”22.01.2021 alle 05:49
-
Maurizio Costanzo "Fatto vaccino Covid"/ Ira web “quale graduatoria per over80?” Ma…22.01.2021 alle 19:44
-
Maria Laura Rondanini, moglie Silvio Orlando/ L'attore: "ha una personalità forte"22.01.2021 alle 13:13
Tutto su Legge di stabilità 2015
-
SPILLO/ Se la Ue premia Draghi più di Renzi26.02.2015 alle 06:03
-
PARTITE IVA/ Il "pasticcio" di Renzi su tasse e pensioni13.01.2015 alle 00:03
-
LEGGE DI STABILITA'/ I "regali" di Renzi che mettono nei guai l'Italia29.12.2014 alle 06:03
-
LEGGE DI STABILITA'/ La "trappola" che rovina la manovra di Renzi23.12.2014 alle 06:00
-
RIFORMA PENSIONI 2014/ Lo "zuccherino" ai sindacati che non cambia la vita ai pensionati20.12.2014 alle 06:07
I commenti dei lettori