E’ polemica in seno al governo per l’annuncio di ieri di Di Maio circa l’ingresso dello stato in Alitalia. La notizia non è stata affatto presa bene dal ministro dell’economia Giovanni Tria che si è sentito scavalcato. Ma facciamo un passo indietro per fare chiarezza. Nella mattinata di ieri il ministro del lavoro ha annunciato che il tesoro sarebbe entrato nel capitale di Alitalia nella percentuale del 15%, per un valore di 2 miliardi di euro. Interpellato sulla questione, il titolare del Mise ha commentato con un laconico: «Penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell’Economia. Io non ne ho parlato». Inutile sottolineare come la questione abbia creato non poca tensione nel governo, con Tria che si è sentito per l’ennesima volta accerchiato e soprattutto fatto da parte, alla luce anche delle polemiche degli ultimi mesi per l’ormai noto rapporto deficit/pil. E come sottolinea il Messaggero, la questione Alitalia potrebbe essere motivo da parte dei 5 stelle per chiedere le dimissioni di Tria, con possibile rimpasto di Savona, ma Mattarella sarà d’accordo? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’INTERESSE DI FERROVIE DELLO STATO
Ferrovie dello Stato ha inviato ai Commissari di Alitalia la propria manifestazione di interesse, «necessaria per analizzare al meglio il dossier relativo all’azienda, che non è in questa fase vincolante». Dopo aver appreso la notizia, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio via Facebook ha dichiarato: «Da oggi potrebbe nascere il primo gruppo al mondo di trasporto integrato gomma-ferro-aria». Il vicepremier ha precisato che l’obiettivo del governo M5s-Lega è salvaguardare i livelli occupazionali e realizzare una politica turistica integrata per l’Italia. «Adesso inizia il percorso che può portarci al 31 ottobre con altri partner industriali che faranno di nuovo grande Alitalia, senza sprechi e senza sperpero di soldi degli italiani, e lo Stato ci sarà con parte del prestito ponte», ha proseguito Di Maio. Non è mancata una precisazione riguardo la compattezza dell’esecutivo su Alitalia: «Il piano di rilancio della compagnia di bandiera è contenuto nel contratto di Governo. Tradire il contratto vorrebbe dire tradire i cittadini e noi questo non lo faremo mai». (agg. di Silvana Palazzo)
SALVINI: “NESSUNA SVENDITA”
Una Newco con Ferrovie dello Stato e la partecipazione di Cassa depositi e prestiti e del ministero dell’Economia con una quota del 15 per cento per il “rilancio” di Alitalia. Questo il piano elaborato da Luigi Di Maio sulla compagnia di bandiera tricolore, al netto della presa di posizione di Giovanni Tria, che da Bali, in Indonesia, ha ricordato come tocchi al titolare del Mef, e dunque a lui, indicare cosa ha intenzione di fare – o non fare – il Tesoro. Eppure sulla questione non poteva mancare l’intervento di Matteo Salvini, che ha scelto Twitter per dire la sua su Alitalia:”Per l’Italia il turismo, quello culturale, commerciale e d’affari, è fondamentale. Per questo serve una compagnia di bandiera competitiva ed efficiente. Nessuna svendita, nessuno spreco come in passato, ma un serio piano di rilancio come quello preparato dal governo”. Parole che sembrano dunque in sintonia con quelle del leader M5s, in una riedizione del patto tra politici a discapito della compagine dei “tecnici”, come accaduto nel confronto interno al governo sulla Manovra e in particolare sul deficit. (agg. di Dario D’Angelo)
TRIA RISPONDE A DI MAIO:”DEL TESORO PARLO IO”
Nemmeno questa volta Luigi Di Maio e il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sembrano essere in sintonia e questa volta il tema della nuova scaramuccia verbale è il salvataggio o, come l’ha chiamato il titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, “il rilancio” della compagnia di bandiera attraverso l’immissione di nuovo denaro pubblico e la costituzione di una Newco. Infatti, se sulla linea del vicepremier c’erano anche il suo omologo Matteo Salvini e anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ecco che nelle ultime ore è arrivata la netta frenata da parte del titolare del Mef che sull’operazione Alitalia ha risposto piccato, ricordando che “delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il Ministro dell’Economia, e io non ne ho mai parlato”. Insomma, non è scontato che, come aveva detto Di Maio in mattinata, il Mef entri nel capitale di Alitalia con una sua quota: si attendono sviluppi su questa nuova querelle, con Tria che stavolta non ci sta ad essere scavalcato, per ora solo verbalmente, dal Ministro del Lavoro. (agg. R. G. Flore)
2 MILIARDI PER LA NEWCO
“Alitalia non va salvata, ma rilanciata”: è questa la linea del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in merito alla questione Alitalia, spiegando che non è in programma un salvataggio della compagnia ma, d’accordo con i maggiorenti dell’esecutivo, il premier Giuseppe Conte e Matteo Salvini, l’obiettivo è quello di far rientrare dentro lo Stato immettendo altro denaro pubblico per un totale di 2 miliardi di euro. La newco che nascerebbe dovrebbe servire a garantire un nuovo inizio alla compagnia aerea di bandiera anche se da questo punto di vista bisognerà attendere di conoscere il parere dell’Unione Europea, dal momento che non sono ammessi aiuti di Stato e per questo motivo il numero uno del Movimento 5 Stelle è pronto a trovare quella somma attraverso l’ingresso in Alitalia di società a partecipazione pubblica, con Cassa Depositi e Prestiti e anche Ferrovie dello Stato: insomma a suo dire delle partnership strategiche tra aziende che non devono entrare in concorrenza l’una con l’altra, purché vengano preservati però gli attuali livelli occupazionali. (agg. R. G. Flore)
PARTE DEL PRESTITO DIVENTERA’ AZIONI
Luigi Di Maio non vuole parlare di salvataggio di Alitalia, ma piuttosto di un rilancio della compagnia aerea di bandiera, un qualcosa che non è riuscito negli ultimi anni, sia con la gestione pubblica che con quella privata. Il Governo sembra voler puntare sul ruolo dello Stato, ma dovrà in primo luogo trattare con l’Ue per far sì che un parte del prestito ponte che è stato concesso ad Alitalia possa essere trasformato in azioni della newco che si intende far nascere. Il ministro dello Sviluppo economico ha in tal senso fatto sapere che i contatti con Bruxelles sono stati già avviati, ma non è ancora noto quale sia il giudizio della Commissione in merito alla richiesta italiana. Di Maio sembra anche voler finanziare l’acquisto o il leasing della flotta di aerei di cui Alitalia avrà bisogno, specialmente se intende sviluppare il lungo raggio, attraverso Cassa depositi e prestiti. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
ALITALIA, NEWCO CON FS E MEF
“Una soluzione entro ottobre”: è compatto il Governo M5s-Lega sul fronte Alitalia, con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che ha annunciato una newco con Fs e Mef. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di “biglietto unico treno-aereo” e arriva la prima reazione dai sindacati, ecco il commento del numero uno della Cgil Susanna Camusso: “I tempi sono molto stretti ed entro fine mese è tardi, la lettera non può arrivare il 31 ottobre ma nelle prossime ore e giorni”. Continua la Camusso, come riportato dai colleghi di Andkronos: “Il giudizio è positivo sull’attenzione ai lavoratori, sul resto l’impegno è importante ma bisogna che si concretizzi davvero. Bene le rassicurazioni, ma vogliamo fatti concreti”. E conclude al termine del vertice: “Il Governo ha preso un impegno, l’ipotesi di una partecipazione con una quota pubblica con la presenza di altri soggetti. Tutto questo può diventare oggetto di un effettivo giudizio quando si conoscerà il piano industriale per Alitalia, allo stato siamo alle premesse”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“BIGLIETTO UNICO TRENO-AEREO”
È in corso al Mise il vertice tra sindacati e Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio per contrattare, ancora una volta, sul tema Alitalia: la notizia rimbalzata oggi tanto dal Premier Conte quanto al vicepremier del M5s, è quella di una newco (Nuova Impresa) che vede la partecipazione di Ferrovie dello Stato e del Ministero dell’Economia. «Il dossier è delle mani del ministro Di Maio, ci siamo aggiornati, dobbiamo assolutamente fornire una soluzione e fare sistema», ha spiegato da Addis Abeba il Presidente del Consiglio confermando così le parole di qualche ora prima del Ministro grillino rilasciate al Sole 24 ore, di fatto un’anticipazione di quello che presenterà ai sindacati in questi minuti. Sarà una newco con una dotazione iniziale tra 1,5 e 2 miliardi, in cui lo Stato dovrebbe mantenere una quota vicina al 15% con in vista anche l’ingresso di Ferrovie dello Stato: «il ministero dell’Economia convertirà in equity parte del prestito con cui coprirà la quota del 15% di partecipazione nella Newco. La nuova società avrà una dotazione iniziale di due miliardi che consente ad Alitalia di tornare competitiva e di avere nuovo slancio. Una dotazione che le consente di emergere dalla linea di galleggiamento», spiega il leader M5s.
CONTE: “BIGLIETTO UNICO TRENO-AEREO”
Secondo ancora Di Maio entro fine ottobre dovrebbe presentarsi l’offerta decisiva per una «manifestazione di interessi con offerta vincolante per Alitalia». Non viene invece prevista nessuna proroga per il prestito ponte che il Governo Gentiloni aveva effettuato (da circa 900 milioni di euro) verso il board di Alitalia: verrà dunque restituito come da programma entro il prossimo 10 dicembre. Proprio il rispetto del timing di fine ottobre per la presentazione dell’offerta, sottolinea Milano Finanza, evita allo Stato di dover inserire nel decreto fiscale che il Governo varerà il prossimo lunedì in CdM il rinnovo del prestito ponte. Sul fronte dei cambiamenti sull’economia reale e l’impatto sociale della nuova Alitalia, DI Maio lo ha accennato e Conte da Addis Abeba lo ha spiegato nel dettaglio: «dobbiamo creare sinergie con le Ferrovie dello Stato perché il trasporto aereo e quello ferroviario non possono essere sganciati, abbiamo allo studio una newco e confidiamo a breve di realizzarla», ma soprattutto «con l’ingresso di Ferrovie dello Stato si permetterebbe ad esempio di lavorare al biglietto unico treno-aereo: un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese».