MONTE DEI PASCHI DI SIENA/ Mps, in Borsa vicino a quota 3,4 euro ad azione (oggi, 20 febbraio)

- Lorenzo Torrisi

Monte dei Paschi di Siena news. In Borsa Mps chiude vicino a quota 3,4 euro ad azione. Le parole di Paolo Mazzini. Ultime notizie live di oggi 20 febbraio 2018

mps_colonna_lapresse Monte dei Paschi, Lapresse

IN BORSA VICINO A QUOTA 3,4 EURO

Mps chiude la giornata in Borsa con un calo dello 0,9%, che lascia il titolo vicino a quota 3,4 euro. “L’Unione Comunale Pd di Siena sottolinea con soddisfazione la notizia del rinnovo delle commesse di Bassilichi con Banca Mps e Poste Italiane che consentiranno di salvaguardare le competenze e i livelli occupazionali dell’azienda nella nostra città”. È quanto si legge in una nota diffusa da Paolo Mazzini, responsabile economico di Unione comunale Pd Siena, e ripresa da ilcittadinoonlinet.it. Dai dem viene evidenziato che “questo risultato lo si deve al pressing dei sindacati sui vertici aziendali, ma anche all’interessamento che la politica ha dimostrato relativamente al problema: determinante è stato infatti l’incontro che si è svolto fra le parti sociali che rappresentavano i dipendenti della Bassilichi con il Ministro – e candidato del Partito Democratico nel collegio uninominale – Pier Carlo Padoan, alla presenza dei segretari comunale e provinciale del Pd”.

I BTP NEI PORTAFOGLI DELLE BANCHE

Mps in Borsa cede l’1% e si avvicina così a quota 3,4 euro ad azione. Le banche italiane hanno ridotto la quota di Btp nei loro portafogli. Lo ricorda Repubblica citando i dati della Banca d’Italia, dai quali emerge un calo complessivo del 13,52%, pari a oltre 50,6 miliardi di euro in meno. La diminuzione maggiore l’ha fatta registrare Intesa Sanpaolo, con un calo del 21,1% (-7,3 miliardi) a dicembre 2017 rispetto all’anno precedente. Banco Bpm in percentuale ha fatto ancora di più (-22,3%), ma in valore assoluto la diminuzione è stata di 6 miliardi di euro. Il portafoglio di Montepaschi resta comunque consistente, pari a 17,6 miliardi di euro, con un calo del 7,37% (pari a 1,4 miliardi di euro). La banca toscana è al quarto posto per detenzione di Btp, dietro a Unicredit (54 miliardi al 30 settembre 2017), Intesa Sanpaolo (27,3 miliardi) e Banco Bpm (20,7 miliardi).

GLI SPIRAGLI DI SPERANZA

L’Economia, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, dedica un focus a Mps, visto il recente calo del titolo in Borsa. A preoccupare, ricorda Stefano Righi, sono alcune voci del conto economico 2017 che fanno sorgere dei dubbi sulla redditività futura della banca. In particolare, il margine di interesse e le commissione nette sono scese dell’11,5% e del 14,3% rispetto all’anno precedente. Ci sono tuttavia degli spiragli di speranza. Nell’ultimo trimestre 2017, Montepaschi ha infatti perso 502 milioni di euro, di cui 170 relativi a costi di recupero connessi all’accordo di servicing legato alla cessione della piattaforma Juliet per la gestione degli Npl e 166 accantonati per rischi diversi. Si tratta di due voci non ricorrenti, che quindi lasciano filtrare la possibilità che avere dei costi in meno nei prossimi trimestri. Tuttavia la situazione resta difficile e, ricorda Righi, proprio per questo nelle scorse settimane si è tornati a parlare di una possibile aggregazione/fusione che abbia Mps tra i soggetti coinvolti.

Non va però dimenticato che non sembrano esserci grandi soggetti aggreganti italiani, considerato che Ubi Banca ha smentito l’esistenza di una qualche trattativa con Siena. Fortunatamente, a livello di stato patrimoniale, la situazione di Montepaschi non è negativa e anche gli indici di patrimonializzazione sono piuttosto solidi. Tuttavia resta importante riuscire ad aumentare i ricavi, in modo da non correre rischi per il futuro. Ogni trimestre, quindi, gli occhi saranno puntati sul conto economico del gruppo.





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