PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dello 0,31% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+1,23%), Atlantia (+1,36%), Azimut (+0,25%), Banca Generali (+0,91%), Campari (+0,27%), Enel (+0,57%), Eni (+0,19%), Ferrari (+1,47%), Fineco (+0,68%), Italgas (+0,71%), Pirelli (+1,18%), Prysmian (+0,69%), Snam (+0,43%), Telecom Italia (+0,26%), Tenaris (+0,63%) e Ubi Banca (+0,49%). I ribassi più ampi sono quelli di Banco Bpm (-1,54%), Brembo (-1,23%), Cnh Industrial (-1,27%), Exor (-0,83%), Fca (-0,67%), Ferragamo (-1,13%), Generali (-0,6%), Intesa Sanpaolo (-1,59%), Leonardo (-1,82%), Mediaset (-3,33%), Recordati (-1,6%), Saipem (-0,69%), Stm (-1,76%), Unicredit (-1,24%) e Unipol (-1,38%). Fuori dal listino principale Banca Intermobiliare chiude con un +16,67%, mentre Giglio Group cede il 6,78%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,16, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 234 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:55
La Borsa italiana cede lo 0,6% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,3%), Banca Mediolanum (+0,2%), Banca Generali (+0,5%), Enel (+0,2%), Fineco (+1%), Italgas (+0,4%), Pirelli (+0,1%), Prysmian (+0,4%), Snam (+0,1%), Telecom Italia (+0,7%) e Ubi Banca (+0,5%). I ribassi più ampi sono quelli di Atlantia (-1,7%), Banco Bpm (-1,4%), Brembo (-1,2%), Buzzi (-1,9%), Cnh Industrial (-1,1%), Exor (-1,3%), Fca (-0,6%), Ferragamo (-1,1%), Ferrari (-0,6%), Generali (-1,1%), Intesa Sanpaolo (-1,1%), Leonardo (-2,5%), Mediaset (-3,5%), Mediobanca (-0,7%), Moncler (-0,9%), Poste Italiane (-1%), Recordati (-1,4%), Saipem (-1,9%), Stm (-1,4%), Terna (-0,6%), Unicredit (-1,7%), Unipol (-1,8%) e UnipolSai (-1%). Fuori dal listino principale Banca Intermobiliare sale del 14,4%, mentre Astaldi cede il 5,8%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,16, mentre lo spread tra Btp e Bund si attesta a 232 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:45
La Borsa italiana cede lo 0,4% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,2%), Banca Generali (+0,2%), Enel (+0,2%), Fineco (+1%), Italgas (+0,2%), Pirelli (+0,2%), Prysmian (+0,6%), Snam (+0,1%), Telecom Italia (+0,6%), Tenaris (+1,1%) e Ubi Banca (+0,7%). Fca, invece, si trova in parità. I ribassi più ampi sono quelli di Atlantia (-1,9%), Brembo (-1,1%), Buzzi (-0,7%), Cnh Industrial (-0,9%), Exor (-1,4%), Ferragamo (-0,9%), Ferrari (-0,8%), Generali (-0,6%), Leonardo (-1,2%), Mediaset (-2,8%), Poste Italiane (-1,2%), Recordati (-1,2%), Saipem (-1,3%), Stm (-0,9%), Unipol (-1,5%) e UnipolSai (-0,9%). Fuori dal listino principale Banca Intermobiliare sale del 10,8%, mentre Astaldi cede il 6%. Il cambio euro/dollaro supera quota 1,16, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 228 punti base.
PIAZZA AFFARI PUNTA A QUOTA 21.000
La giornata di oggi da un punto di vista macroeconomico si apre con dati importanti in uscita in Gran Bretagna: indice dei salari medi inclusi i bonus, variazione nelle richieste di sussidi di disoccupazione e tasso di disoccupazione. Dalla Germania più interessanti l’indice Zew nell’area Euro. Il pomeriggio il palcoscenico è tutto per gli Stati Uniti con i dati sui nuovi lavori Jolts e le scorte di petrolio. Ieri Piazza Affari ha chiuso in forte rialzo, +2,3%, in un crescendo partito fin dalle prime ore della mattina, tanto che il minimo di giornata, 20.404 punti, era in linea con la chiusura di venerdì e il massimo, 20.995, molto vicino ai valori della chiusura che si sono fermati a 20.918 punti.
A trainare il Ftse Mib sono state le banche, anche se il miglior titolo è stato Leonardo (+7,2%). Dopo aver acquistato Vitrociset ora sono tutti da scoprire i possibili scenari e le prospettive di alleanza con la Francia. Molte banche, tra le quali Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca hanno chiuso con guadagni superiori al 4%. In luce anche Mediaset (+4,8%) dopo le smentite di un’acquisizione del 100% della controllata Mediaset Espana, passo avanti anche per Telecom Italia, mentre in ombra è stata Atlantia. Fuori dalle Blue Chip si è fatta notare Astaldi per il crollo patito (-6,3%) dopo che il suo rating è stato tagliato da Fitch da B a CCC-, dopo che era stato già declassato da S&P a causa del rischio di liquidità che ha cominciato a poter essere considerato una delle principali preoccupazioni della società. Lo spread tra Btp decennali italiani e Bund tedeschi è scivolato nella giornata di ieri del 6% tornando a 233,5 punti base.