FCA, il gruppo formato da Fiat e Chrysler, non ha alcuna intenzione di vendere. La famiglia Agnelli non vuole cedere il settore auto, così come svelato dall’autorevole Financial Times. Nelle ultime settimane, ricorda auto.it, si erano rincorse numerosi voci di corridoio, in merito ad una possibilità che il noto gruppo a cui capo vi è la potentissima famiglia torinese, potesse fondere FCA con altre realtà come Peugeot, Nissan e Renault, o addirittura cedere il settore automotive: ma così non sarà, almeno per ora Il FT svela infatti che gli Angelli starebbero prendendo in considerazione alcuni piani strategici, ma è esclusa totalmente la vendita del settore auto. John Elkann, il numero uno di FCA, starebbe lavorando in particolare ad alcune partnership soprattutto per guadagnare il terreno nell’ambito dell’ibrido e dell’elettrico (dove Fiat è un po’ indietro) e per arginare il crollo di vendite in Cina.
FCA, GLI AGNELLI NON VENDERANNO IL SETTORE AUTO
Piani strategici che riguarderanno da vicino anche ciò che succede negli Stati Uniti, dove, per soddisfare la sempre più crescente domanda di suv e di pick-up, sono stati confermati investimenti da ben 4.5 miliardi di dollari che porteranno alla costruzione di un nuovo impianto di produzione a Detroit, la prima nuova fabbrica di auto nel cuore dei motori Usa, in 27 anni: un’operazione fortemente simbolica soprattutto dal punto di vista politico. Ma non sono solo rose e fiore in America del nord e basta spostarsi in Canada per capirlo. La fabbrica di Ontario, la Windsor Assembly Plant, che produce la nuova versione dello storico modello Chrysler Pacifica suv/station wagon (scelta tra l’altro per le sperimentazioni sulla guida autonoma), dovrà subire un taglio di 1500 dipendenti sui 6100 totali. In corso vi sono una serie di trattative con i sindacati per ricollocare il prima possibile gli operai, ma le prospettive non sembrano delle più rosee. E in Italia? Confermati gli investimenti da 5 miliardi di dollari, ma la situazione, alla luce delle ultime novità, è in divenire.