In Italia c'è ancora tanto da fare in tema di educazione finanziaria, che resta importante per compiere scelte consapevoli

Quest’anno sarà l’ottava edizione. È quasi diventato una tradizione quella che nel mese di novembre raccoglie iniziative, eventi, convegni dedicati all’educazione finanziaria. Una tradizione ancora più lunga è quella che ogni 31 ottobre celebra la giornata del risparmio: venne istituita nel 1924 a Milano, durante il primo Congresso internazionale delle Casse di eisparmio con l’obiettivo di “promuovere la consapevolezza sull’importanza del risparmio per la stabilità economica individuale e collettiva”.



Le iniziative per la sensibilizzazione sui temi economici non mancano, ma i risultati non sembrano entusiasmanti. Secondo l’ultimo rapporto Edufin Index 2024, solo il 40% degli italiani raggiunge la sufficienza in alfabetizzazione finanziaria, in calo rispetto al 41% del 2023; l’analfabetismo finanziario è salito al 12% della popolazione, due punti percentuali in più rispetto all’anno precedente; il gender gap è marcato con le donne che hanno minori competenze finanziarie, con effetti su stipendi e occupazione.



Ogni iniziativa per migliorare questa realtà può essere considerata meritoria. Tra queste mi permetto di ricordare il (mio) quaderno “L’economia è donna” lanciato proprio dal Sussidiario in occasione del 9 marzo.

Tra le ultime novità particolarmente interessante è, in questa prospettiva, il libro di Elsa Fornero e Anna Lo Prete “Conoscere l’economia per scegliere meglio” (Ed. Laterza, pagg. 168, € 16), un libro che conduce per mano il lettore nel labirinto dell’economia mantenendo un costante equilibrio tra lo spirito divulgativo e il rigore metodologico con cui vengono spiegati i diversi temi.



I fondamentali ci sono tutti. I sei capitoli parlano della logica delle scelte di vita, del lavoro e della ricchezza, della previdenza, dell’indipendenza economica delle donne, delle risorse collettive, della realtà politica e sociale.

Il filo conduttore è quello di un richiamo all’importanza delle scelte nella vita di ogni persona. Dalle scelte più banali che facciamo quotidianamente (carne o pesce?), a quelle più impegnative (che università scelgo?) che condizionano tutta la vita. Ogni scelta ha un riflesso personale e una valenza sociale: il mercato, la dimensione di base dell’economia, si basa proprio sulle scelte libere e imprevedibili di miliardi di cittadini, lavoratori, consumatori.

Image by Tom from Pixabay

“La capacità di impostare scelte – scrivono Fornero e Lo Prete nell’introduzione – sulla base di pro e contro, di benefici e costi, in vista di un obiettivo può essere utile anche quando pensiamo al contributo che singolarmente diamo alle decisioni collettive”. Per ognuno di noi scegliere bene vuol dire sfruttare al meglio le possibilità con la capacità di bilanciare gli effetti immediati e quelli a medio lungo termine. Ogni scelta ha costi e benefici, ha rischi e opportunità, nel caso delle scelte finanziarie ogni scelta può offrire guadagni e perdite.

E dato che, come affermano le prime parole del libro “viviamo in tempi difficili da interpretare”, a fianco di un enorme ampliamento delle potenzialità informative grazie alla rivoluzione informatica fino all’intelligenza artificiale, è necessario che cresca la consapevolezza delle persone, la conoscenza personale e soprattutto quello spirito critico che deve diventare un guida nella complessità.

Elsa Fornero, una lunga esperienza di docente universitaria, ministra del Lavoro nel Governo di Mario Monti e protagonista della più importante (e indispensabile) riforma delle pensioni, insieme ad Anna Lo Prete, anch’essa docente di economia politica a Torino, offrono con questo libro un duplice valore aggiunto.

Da una parte quello della conoscenza dei meccanismi di fondo dell’economia e della finanza, con una proiezione costante sulla vita quotidiana. D’altra parte, la dimostrazione di come l’economia non sia una scienza triste, come la definì lo scrittore inglese Thomas Carlyle, ma una disciplina che non ha al centro il denaro o il profitto, ma le persone e la società. E che quindi costituisce un compagno di viaggio indispensabile per ciascuno di noi.

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