Quando si scrive un articolo sui problemi della scuola è sempre bene distinguere il momento dell’analisi dal momento della denuncia. Oggi siamo in questa seconda fase.
Agosto è il mese peggiore per gli insegnanti, perché di solito sulle loro spalle si muovono cambiamenti peggiorativi, sollecitati dall’impossibilità di organizzare fattivamente una reazione collettiva.
Esame di avvocato, c’è bando per sessione 2024-25/ Modalità confermate: prova scritta e orale in tre fasi
Agosto è anche il mese delle immissioni in ruolo. E quest’anno, nel silenzio generale, si stanno verificando alcuni dei più gravi paradossi che in uno Stato di diritto sia possibile supporre.
Sarò breve. I docenti abilitati in Filosofia e scienze umane (A036), dopo essersi sottoposti nello scorso decennio alle imbarazzanti Ssis, con selezione, tasse e obbligo di frequenza, dopo aver lavorato illegittimamente per più di tre anni consecutivi su cattedre vacanti (in alcuni casi anche per dieci anni), sono stati costretti loro malgrado a sostenere un concorso a cattedra finalizzato quasi esclusivamente a rimescolare le carte.
SCUOLA / Caos dirigenti scolastici, tra concorsi e contenziosi: perché la "macchina" ancora non funziona?
Nel Lazio sono stati banditi, per i filosofi della classe di concorso A036, 8 posti con piano di immissione biennale, garantendo al tempo stesso che altri 8 posti sarebbero stati ricavati dalle Graduatorie ad esaurimento. Sedici posti in due anni, dunque, per una classe di concorso che va verso l’esubero. Se i conti non sono errati, negli ultimi dieci anni, in questa stessa graduatoria –senza la riforma Fornero (da non dimenticare) – non si è mai neanche lontanamente arrivati a immettere in ruolo questo numero di lavoratori. Ma il concorso è stato bandito lo stesso, contro ogni logica, e i docenti sono stati costretti a sostenere tutte le prove, per la verità piuttosto impegnative.
Concorso scuola autunno 2024/ Nuove regole e più difficoltà: cosa cambia? (ultime notizie 13 luglio)
All’inizio dell’anno scolastico 2012/2013, per giunta, non avendo l’Usr Lazio inteso esporre, neanche in via provvisoria, i risultati del concorso (sia detto incidentalmente: essendosi gli orali della A036 conclusi a metà luglio, è oggettivamente incredibile che non sia stata definita una graduatoria di sole di sole 22 persone – i pochi ammessi all’esame orale), si è comunque proceduto nelle immissioni in ruolo (nell’ordine di due unità) a favore dei lavoratori inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento.
Oggi i nodi sono venuti al pettine. Il ministero pochi giorni fa ha disposto per il Lazio l’immissione in ruolo nella classe di concorso dei filosofi-A036 soltanto per la copertura di due posti. Attenzione. Due posti, dopo averne messi a bando otto. Che significa? Bando alla mano, i vincitori di concorso restano tali per gli anni scolastici a.s. 2012/2013 e 2013/2014. Quindi, a rigore, dal prossimo primo settembre potrebbero decadere, soprattutto se si darà seguito alla folle idea di bandire un nuovo concorso.
SCUOLA/ 1. Lettera aperta al ministro Gelmini: così si uccide il futuro dei giovani docenti
Semplificando per i non addetti ai lavori: lo Stato produce una proiezione strettissima di 8 posti regionali in 2 anni per reclutare i nuovi insegnanti di filosofia e scienze umane. Su 1200 candidati circa ne ammette solo 22 alle prove orali. Individua gli 8 vincitori, e poi? Assegna soltanto 2 posti. E agli altri 6 vincitori senza cattedra non resta che l’ennesimo ricorso al giudice del lavoro.
Che conclusioni trarre? Il sospetto più forte è che nel Miur – al di là dei soliti dirigenti inamovibili, probabilmente privi di competenze specifiche – circolino persone eccessivamente legate alla fase politica contingente, che si auto-percepiscono di passaggio, che poco capiscono e poco capiranno, nel tempo a loro disposizione, del complesso mondo della scuola italiana. Non è un caso isolato. Ci sono molte A036 nella scuola italiana e altrettante A036 nei diversi contesti di vita del nostro Paese.
SCUOLA/ Dall'abilitazione al reclutamento, ecco una proposta di riforma
Sarebbe ora, lo suggeriamo sommessamente agli assopiti, morbidissimi sindacati, che qualcuno si assumesse qualche responsabilità in più.