In vista della firma dell’accordo tra sindacati e Miur sulla chiamata diretta dei docenti ecco come funzionerà il nuovo meccanismo. Nelle prossime settimane, come sottolinea L’Espresso, sarà pubblicato sul sito delle scuole l’avviso con il numero di posti e i requisiti individuati e la data dell’invio delle candidature da parte dei docenti. Per quanto riguarda i requisiti dovranno essere coerenti con il Piano triennale dell’offerta formativa predisposto da ciascun istituto e saranno individuati all’interno di un elenco nazionale di venti indicatori. Il dirigente scolastico farà la proposta di assunzione al docente che soddisferà il maggior numero di requisiti. In caso di parità di requisiti sarà valutato il punteggio della mobilità per gli assunti prima del 2016 e quello della graduatoria (ad esaurimento o di concorso) per gli assunti quest’anno. Se il docente scelto rinuncerà, il dirigente farà la proposta si assunzione al secondo individuato e così via. Alla fine sarà l’Ufficio scolastico regionale ad assegnare la sede ai restanti docenti.
L’accordo sulla chiamata diretta dei docenti non sarà sottoscritto dal sindacato Gilda degli insegnanti. E’ quanto si legge infetti in una nota pubblicata sul sito della Gilda Venezia. Questi motivi della mancata sottoscrizione: “La Gilda degli Insegnanti aveva proposto di rimandare al CCNI sulla mobilità 2017-18 tutta la materia perchè di fatto diventerà la base della futura mobilità per tutto il personale docente della scuola. La Gilda ha chiesto di aprire un confronto serio sui titoli previsti nelle tabelle di mobilità attuali e futuri, visto anche che è in arrivo la direttiva sulla obbligatorietà dei corsi di formazione nelle scuole. La Gilda ha chiesto, e questo era l’elemento dirimente per la sottoscrizione dell’accordo, che qualsiasi criterio discrezionale del dirigente fosse sostituito da un parere obbligatorio e vincolante del Collegio dei Docenti o da sue articolazioni. Il Collegio dei Docenti è infatti l’unico organo tecnico composto da professionisti che può entrare nel merito dei criteri inerenti i requisiti di professionalità anche a livello disciplinare. La proposta della Gilda non è stata accolta dal MIUR”. (clicca qui per leggere tutto)
Si attende per oggi la firma dell’accordo tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati sulla chiamata diretta dei docenti: da quest’anno gli insegnanti non saranno più scelti in base alla loro anzianità ma in base alle competenze. La chiamata diretta dei docenti, come riferisce Rainews, partirà dal 18 luglio e andrà completata entro il 15 settembre del 2016. I docenti saranno scelti in base a quattro criteri su venti che il Miur fornirà nei prossimi giorni. Ogni dirigente sceglierà le quattro caratteristiche che l’insegnante di cui l’istituto ha bisogno deve avere: nel caso in cui non ci sia nessuno che risponda a tutti i requisiti, saranno valutate tre caratteristiche, in caso di due insegnanti a parimerito, sarà chiamato quello con maggiore punteggio. Ogni dirigente scolastico, riguardo alla chiamata diretta dei docenti, deciderà quindi di che cosa ha bisogno. Tra le caratteristiche più valutate, come si legge su l’Espresso, “alte certificazioni in inglese, esperienze di Clil (lezioni solo in lingua), preparazione informatica e almeno cinque anni trascorsi con ragazzi disagiati”.
L’accordo tra sindacati e Miur sula chiamata diretta dei docenti ha scatenato un prevedibile polverone anche politico con una pratica sicuramente innovativa che permette tanto e che bisogna vedere nella pratica dei prossimi mesi quanto riuscirà a mantenere. Se per il governo, parafrasando le parole del sottosegretario Miur, Davide Faraone, l’accordo sulla chiamata diretta dei docenti è una svolta perché finalmente saranno le scuole e non più i diritti acquisiti a decidere quale forza lavoro assumere. Come succede in tutti gli altri lavori, anche per l’educazione e l’insegnamento, sarà il datore di lavoro a poter scegliere i docenti con la “chiamata diretta” e non più con il diritto di anzianità. Di contro al miur, le varie forze politiche stanno cercando di smontare invece un accordo molto dispendioso anche per il lungo e faticoso accordo con i sindacati. È intervenuto l’onorevole Rampelli, di Fratelli d’Italia, che ha provato a contestare l’operato del governo Renzi. «si è dato vita con il summenzionato accordo ad un sistema macchinoso, che non elimina l’arbitrarietà dei dirigenti, umilia i docenti e non garantisce la continuità didattica. L’esperienza e l’anzianità deve rimanere un patrimonio da non disperdere e da valorizzare, il contrario di quanto ha deciso così il Governo». Dunque è stato raggiunto un accordo tra Ministero e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti che di fatto sta per lasciare spazio ad un nuovo meccanismo basato su una graduatoria d’istituto stilata in funzione di alcuni requisiti e parametri decisi a livello nazionale. Tanta soddisfazione tra i sindacati con Mimmo Pantaleo, segretario della FLC Cgil che ha anche spiegato quale siano i termini dell’accordo sulla chiamata diretta dei docenti: “Il meccanismo della chiamata diretta dei docenti sarà semplice. A livello nazionale saranno individuati una serie di requisiti. Prima del trasferimento agli ambiti territoriali, i dirigenti delle singole scuole sceglieranno quattro requisiti tra quelli indicati. A quel punto i docenti faranno richiesta alla scuola e saranno scelti sulla base dei curriculum: chi possiede i requisiti richiesti da quell’istituto avrà l’assegnazione. A parità varrà il punteggio della mobilità. Il tutto avverrà attraverso una sorta di graduatoria d’istituto che stabilirà un punteggio in base ai requisiti”.
Ormai manca soltanto la firma che ne darà i crismi dell’ufficialità ma si può senza dubbio già parlare di importante svolta nel mondo della scuola con il meccanismo della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti d’istituto che va in pensione per lasciare spazio ad una graduatoria dell’istituto da tenere in considerazione (saranno previsti dei vincoli di validità nazionale da soddisfare). Tuttavia è bene sottolineare come questo nuovo meccanismo sia diretto esclusivamente ai docenti di ruolo che avranno titolarità territoriale mentre non potrà essere applicato per i titolari su scuola e sui docenti precari. Infatti, tutto rimane come prima per quanto concerne la procedura di assegnazione delle supplenze, sia da graduatorie ad esaurimento che dalle cosiddette graduatorie di istituto.
Domani inizieranno le firme per la chiamata diretta dei docenti nelle assunzioni prevista dal piano della Buona Scuola: una rivoluzione copernicana o quasi, che partirà effettivamente dal 18 luglio e andrà completata dal 15 settembre del 2016. Accordo raggiunto tra Miur e sindacati: così sarà la scuola a scegliere direttamente i docenti verificando, in base al proprio progetto formativo, se questi insegnanti rispondono a quattro criteri su venti che il ministero fornirà nei prossimi giorni (fonte RaiNews). Ogni preside o dirigente scolastico dovrà decidere le quattro caratteristiche che il docente da prendere dovrà avere e a quel punto potrà assumere direttamente il professore anche se non il più anziano, ovvero con diritto di precedenza come accadeva prima. Soddisfatto il Miur, con le parole di Davide Faraone, sottosegretario del ministero, che ha condotto l’accordo tra le parti sulla chiamata diretta dei docenti: «E’ una svolta epocale e devo dare atto ai sindacati di aver avuto uno spirito costruttivo. Con l’accordo consentiremo agli istituti di scegliere in autonomia gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eviteremo una deregulation selvaggia». Per Faraone, è la prima volta che le scuole decideranno di quali docenti hanno bisogno per portare avanti il loro piano formativo, «Ogni istituzione scolastica, e sarà la prima volta, non vedrà assegnati i docenti in base a meccanismi burocratici».
Una svolta importante per il mondo della scuola, grazie alla chiamata diretta dei docenti, l’ultima novità introdotta per i concorsi a cattedra. Non sarà più infatti l’anzianità a dare pià possibilità ai docenti di ottenere la cattedra, ma le competenze effettive. Spazio quindi alla chiamata diretta dei docenti: come riporta Orizzonte Scuola, sarà questo il cavallo di battaglia a cui si uniformerà il modello di attribuzione per il ruolo previsto per l’anno scolastico 2016/17. Il via per le firme potrebbe avvenire già questo martedì 12 luglio, mentre per il curriculum online sarà invece interessata la data del 18. Non si tratta tuttavia di uno snellimento delle procedure per quanto riguarda segreterie scolastiche e Dirigenti, a causa di numerosi passaggi difficili che devono essere svolti con accuratezza prima che l’iniziativa parta effettivamente. L’unica piattaforma in cui potranno essere inseriti i curricula sarà inoltre Istanze Online, sia nel caso in cui il docente dovesse solo aggiornare le proprie credenziali, sia che invece debba inserire tutto ex novo. Per conoscere i posti disponibili sul territorio si dovrà invece fare riferimento al sito ufficiale dell’Istituo scolastico in cui si vuole fare domanda, oltre che ad una sezione dedicata prevista nell’Ufficio scolastico.