Le novità in serbo per la Maturità 2019 sono molteplici e le principali, oltre all’addio della terza prova, si concentrano in particolare sulla prima prova scritta di Italiano, come sempre uguale per tutti gli istituti scolastici. La prima prova, in programma per il prossimo 19 giugno, vedrà grandi cambiamenti rispetto al passato, a partire dalla fatidica analisi del testo. Come rammenta il portale ScuolaZoo, saranno due le tracce proposte e non più una, inoltre nell’annuncio del Miur ci sono anche le dritte sui possibili autori che usciranno nelle tracce ed il periodo storico su cui potrebbero basarsi. Il punteggio massimo per la prova sarà di 20 punti. Le tracce saranno strutturate come di consueto. In base alle anticipazioni di ScuolaZoo, gli autori scelti per la tipologia A di prima prova, ovvero l’analisi del testo, dovranno appartenere al periodo storico che va dall’Unità d’Italia ad oggi al fine di invogliare la commissione a prendere in considerazione anche gli autori del passato. Tra le ipotesi finora avanzate, vengono citati: Manzoni, Foscolo, Italo Svevo, Pascoli. Altri nomi potrebbero uscire in base a ricorrenze ed anniversari particolari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ADDIO AL SAGGIO BREVE
Con le novità introdotte nella giornata di ieri per l’esame di maturità 2019, cambia radicalmente la prova di italiano. Rispetto al 2018 non ci saranno più 4 diverse tipologie ma solamente tre, leggasi 2 tracce per l’analisi del testo, 3 per il testo argomentativo, e altre 2 come riflessioni sulle tematiche attuali. E’ stato quindi eliminato il saggio breve, visto che chi svolgeva tale prova, difficilmente riusciva a far capire ai professori della commissione se fosse in grado o meno di sviluppare un discorso autonomo e ben strutturato. Il tema vero e proprio sarà la terza traccia, “riflessioni sulle tematiche attuali”, che verterà su tematiche più vicine alle esperienze di vita degli stessi studenti, e che potrà essere accompagnato da un testo di appoggio per fornire ulteriori argomenti di riflessione. Per quanto riguarda le prime due tipologie, invece, saranno di tipo strutturato, quindi una prima parte di analisi e comprensione del testo, e una seconda di riflessione. Gli ambiti proposti, come riferisce Orizzonti Scuola, potranno essere diversi, artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE NOVITA’ SULLA PRIMA PROVA
Il linguista Luca Serianni ha curato personalmente le tracce della prima prova scritta di Italiano per la Maturità 2019, assieme ad una commissione di esperti guidata dal celebre professore: «Le due novità che abbiamo introdotto nella prima prova scritta non sono radicali ma nascono per rendere più razionale e utile questa prova che serve meglio a verificare la maturità e la capacità argomentativa degli studenti», spiega all’Ansa il linguista che ha deciso di “raddoppiare” i brani dell’Analisi del Testo. «L’unica novità riguarda il numero, perché anziché un solo brano ce ne saranno due, di altrettanti autori, tra cui scegliere con autori a partire dall’Unità d’Italia, in prosa o in poesia. Sparisce poi il saggio breve: al suo posto ecco arrivare una nuova tipologia: il testo argomentativo, che comprenderà tre tracce. I ragazzi, partendo da un unico testo per ogni traccia fornito dal Miur (e non più da 3-4 come è stato fino allo scorso anno per il saggio breve) dovranno esprimere una tesi e da questa portare avanti un’argomentazione personale», sottolinea Serianni che considera le novità importanti, ma ancor di più le esperienze che i maturandi valuteranno nel procedere delle prove, «l’esame di maturità è qualcosa che si deve aggiustare sulla base dell’esperienza, non ci sono riforme definitive, sono riforme che in corso d’opera. L’obiettivo era verificare meglio la capacità dei giovani di comprendere ed argomentare».
FOCUS SULLE GRIGLIE DI VALUTAZIONE
Nella giornata di ieri sono state ufficialmente annunciate le novità per l’esame di maturità 2019. Diverse le modifiche introdotte, leggasi l’eliminazione della terza prova, della prova invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro (cosa quest’ultima che non ha affatto reso felici gli studenti, più in basso le loro reazioni), e differenti prima e seconda prova. Fra le novità introdotte anche un nuovo sistema di valutazione che si baserà su apposite griglie. Scuolazoo ha cercato di fare chiarezza in particolare su quest’ultimo aspetto inedito, sottolineando come i crediti scolastici peseranno 40 punti in totale, mentre l’esame avrà un valore di 60 punti, 20 punti a testa fra prima, seconda prova ed esame orale. Per quanto riguarda i testi scritti, il punteggio verrà assegnato tramite le griglie di cui sopra, di modo da rendere il giudizio più omogeneo. Si tratta di griglie che “consentono – fa sapere il Miur – di rilevare le conoscenze e le abilità acquisite dai candidati e le competenze nell’impiego dei contenuti disciplinari”. Inoltre, i professori avranno a disposizione un “set di indicatori legati agli obiettivi della prova con una distribuzione del punteggio per fasce tra i vari indicatori, che le Commissioni d’esame utilizzeranno per la costruzione di uno strumento di valutazione tarato sulla specifica prova”. Se ancora non aveste capito di cosa si tratta, le griglie di valutazione sono in sostanza delle tabelle che i professori dovranno consultare per assegnare il miglior voto possibile all’alunno in questione, e fare in modo che il giudizio sia equo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BUFERA SOCIAL SULL’ALTERNANZA
Il non requisito d’accesso all’esame per Invalsi e Alternanza Scuola-Lavoro a partire dall’esame di maturità 2019 sta continuando a fare discutere. Centinaia di studenti stanno esprimendo il proprio malcontento sui social network dato l’impegno profuso in questi anni, la polemica è destinata a protrarsi per lungo tempo. Oltre all’ex premier Matteo Renzi, che su Twitter ha commentato “Decine di ore per alternanza scuola lavoro e poi il Governo non le considera valide per la #maturità2019? Errore, non si cambiano le regole in corsa”, ecco a voi una serie di commenti da Twitter: “Ho dovuto prendermi un appartamento per quattro notti (senza alcun tipo di rimborso ovviamente) per fare 24 schifosissime ore di alternanza l’anno scorso. But guess what? Non serviva a niente”, “Ho fatto quasi 400 ore di alternanza scuola-lavoro e sono appena venuta a sapere che non avrà peso sull’esame”, “In pratica abbiamo fatto per due anni alternanza per nulla , ci siamo esercitati sui saggi brevi per nulla e abbiamo pregato che una delle due materie della seconda prova non uscisse e ora ce le piazzano entrambe. #Maturità2019”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ALTERNANZA O TESINA ALL’ORALE?
La Maturità 2019 cambia e si rinnova dopo le tante indiscrezioni e supposizioni degli ultimi mesi. Finalmente il nuovo esame di Stato che interesserà dal prossimo anno milioni di studenti italiani inizia a prendere forma ed intanto giungono le prime certezze in merito alle prove da sostenere. Intanto partiamo dalla novità principale: addio alla terza prova, il cosiddetto quizzone. Le prove scritte diventano due e sarà dato maggiore peso al percorso di studi. La prova che indubbiamente conterrà le maggiori incognite è l’orale, ovvero l’ultimo scoglio prima della fine della Maturità. Al momento non è ancora chiaro se sarà incentrata sulla tesina o se invece sarà possibile illustrare il proprio progetto di alternanza scuola-lavoro. Molto dipenderà, come spiega TgCom24, dal consiglio di classe ma in generale per rispondere a questo dilemma occorrerà attendere ancora qualche mese. Con l’arrivo del decreto sulla Maturità 2019 anticipato al prossimo febbraio saranno date tutte le risposte alle tante domande che stanno giungendo in queste ore. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GLI STUDENTI SI SFOGANO SUI SOCIAL
Quest’oggi è stata ufficializzata la nuova maturità che si terrà alla fine dell’anno scolastico 2018-2019 tutt’ora in corso. Inutile sottolineare come #maturità2019 sia in tendenza su Twitter, e sono infatti moltissimi gli studenti che hanno espresso il proprio parere sul nuovo esame di quinta superiore. Due sono i punti su cui si discute maggiormente: la seconda prova camuffata da terza prova, e l’addio ai requisiti di ore come alternanza scuola-lavoro, punto quest’ultimo voluto fortemente dai precedenti governi. «Non per dire – scrive ary su Twitter – ma io mi sono fatta 180 ore di alternanza per poi scoprire al mio quinto anno che non è più un requisito d’accesso all’esame?». Gaja invece commenta: «Ma parliamo del fatto che la seconda prova probabilmente sarà come una terza prova? Assurdo». Infine il pensiero di angelussoliss, che si lamenta come molti altri dell’alternanza scuola-lavoro non più necessaria: «MI DOVETE RIMBORSARE TUTTI I SOLDI SPRECATI PER I TRASPORTI PER FARE ALTERNANZA A quanto pare aver fatto 30 ore o 300 non importa perché tanto ASL non è un requisito fondamentale per accedere alla maturità UN APPLAUSO A CHI LE PENSA STE COSE». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CAMBIA LA PRIMA PROVA
A cambiare nella nuova Maturità 2019 sarà anche la Prima Prova, il che di certo produrrà non poche reazioni, apprezzamenti ma anche critiche. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra 7 tracce riferite a 3 tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico: si cambia dunque, visto che le tipologie non sanno più 4 ma 3. Tipologia A vedrà due tracce di Analisi del Testo, vera novità dell’esame: «gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi», spiega la circolare di Bussetti. Ci sarà poi la Tipologia B, con tre tracce previste per analisi e produzione di un testo argomentativo; infine la Tipologia C, due tracce, per una riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Per la B si tratterà di un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente; per quanto riguarda invece l’ultima tipologia, sarà il tema più classico con problematiche odierne, aggiornate e vicine all’orizzonte delle esperienze dei maturandi.
COME CAMBIA IL CALCOLO DEI CREDITI
Uno dei punti maggiormente modificati nel nuovo Esame di Stato Miur è certamente il credito scolastico: se il voto finale rimane invariato a 100, dal 2019 si darà molto più peso al percorso di studio degli ultimi tre anni e non dell’ultimo anno, come espresso dal Ministro Bussetti. Il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25, spiega la circolare Miur: per gli studenti che capitano nel pieno della “novità”, quest’anno ci sarà una apposita comunicazione – entro gli scrutini intermedi – sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio, con il punteggio minimo per poter accedere all’Esame che resta invariato a 60 punti. Come poi aggiunte la circolare, «La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti».
ECCO COME CAMBIA L’ESAME DI STATO
Dopo qualche giorno di ritardo, il Miur ha pubblicato finalmente tutte le novità e la circolare ufficiale sul nuovo esame di Maturità che dall’anno scolastico 2018-2019 (quello corrente) andare a rivoluzionare gli Esami di Stato di fine ciclo superiori. Tra le novità più importanti, l’addio alla Terza Prova e il non requisito d’accesso all’esame per Invalsi e Alternanza Scuola-Lavoro come invece stabiliva la normativa dei precedenti Governi e Ministri dell’Istruzione. Non solo: più attenzione al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico e nuove griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte. Il Ministro Bussetti ha inviato questa mattina a tutte le scuole la circolare con due importanti allegati operativi (qui tutti i documenti): «Il Documento di lavoro elaborato da una commissione di esperti guidata dal linguista Luca Serianni per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, italiano, e le Indicazioni per l’elaborazione delle griglie di correzione delle due prove scritte». Non ci sarà la terza prova e dunque sarà l’orale a fungere come terzo e ultimo impegno all’Esame di Maturità assieme al Tema e alla rinnovata Seconda Prova di indirizzo.
MATURITÀ 2019, IL COMMENTO DEL MINISTRO BUSSETTI
«Quella di oggi è una circolare con le prime indicazioni operative. Ci saranno poi momenti di formazione per gli insegnanti e le commissioni e, attraverso i canali di comunicazione del Ministero, sito e social, ci rivolgeremo anche a studenti e famiglie», spiega il Ministro Bussetti in un messaggio social, allegato al video che trovate qui sotto. «Quando un Esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono. Lo faremo con altre indicazioni, video esplicativi, interventi di esperti. Vogliamo che ogni novità sia accompagnata da azioni specifiche di supporto. E ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi», conclude il titolare del Miur. Per poter essere ammessi alle prove bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il 6 in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento: niente ore di Alternanza o punteggio della Prova Nazionale Invalsi (che comunque dovrà essere svolta durante l’anno). L’esame di Maturità comincerà il 19 giugno 2019 con il tema, mentre la Seconda Prova è stabilita per il giorno dopo, 20 giugno.
Ragazzi so che state aspettando le indicazioni sul nuovo esame di #maturità2019 e posso finalmente dirvi che ci siamo! Qui trovate tutte le informazioni ? https://t.co/IBbgHx1y4y. In bocca al lupo a tutti e buon lavoro! pic.twitter.com/LWJYKZ8wCc
— Marco Bussetti (@bussetti_marco) 4 ottobre 2018