E così è “uscita” matematica; archiviato lo spauracchio di fisica, anche quest’anno il verdetto del Miur è il seguente: la seconda prova scritta per l’esame di Stato 2017/18, nel liceo scientifico, verterà su matematica, affidata al commissario esterno. Ma perché serpeggiava tanto allarmismo per un’ipotetica tipologia di seconda prova scritta che non si è mai presentata, di fatto, nel liceo scientifico?
Le motivazioni sono molteplici: è vero che alla fisica è riservato meno spazio nel quadro ordinamentale dello scientifico rispetto a matematica. Tuttavia potremmo anche riflettere su un altro fatto: nelle Indicazioni nazionali viene specificato che alcuni dei contenuti della materia potrebbero essere svolti, a seconda delle decisioni prese autonomamente dalle singole scuole nelle loro programmazioni, indifferentemente durante il quarto o quinto anno. Proporre quindi una prova di fisica che deve essere predisposta dal ministero in modo uniforme per tutte le classi quinte a livello nazionale, potrebbe risultare penalizzante per quelle classi che avessero sostenuto lo studio di alcuni argomenti di fisica in precedenza e non nell’ultimo anno.
Ma se Atene piange, Sparta non ride. Sulla difficoltà della prova di matematica ci sarebbero degli interi volumi da riempire: i contenuti delle Indicazioni nazionali, che poi sono quelli sviluppati nei libri di testo, sono tanti, e molto complessi. Certo, il numero di ore dedicato alla matematica è molto cospicuo nel liceo scientifico, ma i docenti della materia potrebbero comunque affermare con pieno realismo che esso risulta comunque risicato rispetto alla mole e alla complessità dei contenuti della disciplina. Noi docenti di matematica abbiamo a stento il tempo per toccare tutti gli argomenti previsti, spiegarli a livello di conoscenze, e sviluppare alcune abilità operative, proponendo su ogni argomento degli esercizi. Ma, purtroppo, non abbiamo assolutamente il tempo di proporre attività che consentano uno sviluppo approfondito delle competenze in tutti gli ambiti.
La prova di matematica, dunque, risulta sempre molto complessa per gli studenti: si tratta infatti di un compito costruito sulle competenze, cosa che noi, spesso, non abbiamo il tempo materiale di sviluppare come vorremmo. Per svolgere una simile prova serve molta esperienza della disciplina, in quanto spesso si chiamano in causa contenuti affrontati negli anni precedenti, in quarta e a volte in terza; e serve inoltre una visione approfondita e sedimentata della materia, che necessita di tempo per essere fissata e interiorizzata, e che i ragazzi spesso non hanno e non possono avere. Anche per tale motivo, purtroppo, se guardiamo comparativamente gli esiti medi delle seconde prove nei diversi indirizzi di scuola secondaria, vedremmo che la seconda prova del liceo scientifico rischia davvero di trasformarsi per la maggioranza degli studenti in una montagna molto difficile da scalare.