Caro direttore,
lungi da me qualsiasi intenzione di difendere astrattamente la legge 107 della Buona Scuola che prevede, tra le altre cose, anche l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro nel sistema secondario superiore, ma desidero tornare su quanto scritto recentemente sul Sussidiario su questo tema.
Penso che sull’alternanza si sia scritto e detto moltissimo in questi ormai tre anni di attuazione, si sono viste manifestazioni e si è assistito a prese di posizioni anche molto disparate tra loro, alcune fortemente a favore, altre fortemente (e violentemente) contrarie.
Il tema merita sicuramente di essere attentamente valutato e certamente non è questa la sede dove si potrà esaurire questo compito.
Vorrei solo indicare alcuni punti che nascono dalla personale esperienza di alternanza scuola-lavoro.
Presso l’Università Cattolica del Sacro cuore abbiamo offerto l’opportunità a moltissimi studenti di poter fare un’esperienza di alternanza in ognuna delle sedi dell’ateneo (Milano, Brescia, Piacenza, Cremona, Roma).
Come dicevo più sopra non è mia intenzione difendere pedissequamente la normativa in essere, ma devo dire che (come in ogni riforma appena entrata in vigore) ci sono aspetti positivi a altri meno, alcuni punti problematici e soprattutto ci sono le persone sulle gambe delle quali si regge ogni tentativo di cambiamento. Così è stato (ed è) anche per l’alternanza; non ritengo che in sé sia assolutamente negativa; certamente ne vanno verificate la modalità con cui viene attuata. Essere stata introdotta quasi improvvisamente nel sistema ha creato panico e problemi soprattutto nelle scuole, ma si è assistito anche a tentativi significativi e ad esemplificazioni molto interessanti.
Non facciamo di ogni erba un fascio e cerchiamo di capire cosa ha funzionato e cosa no.
Occasioni per parlarne e per vedere cosa è successo in Italia ce ne sono tante: al prossimo Meeting ci saranno due appuntamenti sul tema martedì 21 e mercoledì 22 agosto (in cui parlerò anch’io e sarò ben contento di potermi incontrare con coloro cui non piace questo istituto).
Un altro sarà il 18 settembre in Università Cattolica dove verranno presentate le esperienze svolte in ateneo negli ultimi due anni.
Entriamo nel merito della realtà e non lasciamo (come scriveva Giovanni Papini nel giugno del 1914) che “l’unico testo di sincerità nelle scuole sia la parete delle latrine”.