Ieri, per il Pdl e per Berlusconi, che a Milano e Napoli ci ha messo la faccia, impegnandosi personalmente nella campagna e dando al voto un tono politico di sostegno al proprio governo, la disfatta: Pisapia ha conquistato Milano, De Magistris Napoli. Lunedì il premier ha ammesso la sconfitta, invitando, in uno stato emotivo fosco, i cittadini che avevano votato Pisapia a pregare il buon Dio, sostenendo che da lì in avanti sarebbe stato un avvicendarsi e un acuirsi di scenari truci. Oggi, almeno per il premier, il ritorno del buonumore. Da Bucarest, dove si trova in missione, ha scherzato dicendo: «Ho fatto una riunione. Volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo…». Pochi giorni prima, quando gli eventi di questi giorni gli apparivano del tutto improbabili, il 7 maggio, durante la campagna elettorale al Palasharp, aveva ironizzato: «Se per caso viene fuori con meno di 53mila preferenze, tutta la sinistra sinistrata d’Italia, gli fa il funerale. Immagino i funerali in tutte le città: “il Berlusconi ormai defunto. Consegnamolo al passato”».
In ogni caso, oggi, il Cavaliere, ha anche parlato del futuro del Pdl. A chi gli ha chiesto dell’eventualità di nominare il ministro della Giustizia Angelino Alfano coordinatore unico del Pdl ha riposto: «Vediamo, abbiamo il comitato di presidenza presto».