Caos su Elon Musk dopo le parole su Starlink, l'Ucraina e la NATO: furia Polonia contro gli Usa, le repliche del magnate e di Rubio. Ecco cosa è successo
CAOS NELLA NATO TRA POLONIA E STATI UNITI DOPO LE PAROLE DI ELON MUSK: IL “CASO STARLINK”
Ormai il rapporto a distanza fra Stati Uniti, Ucraina ed Europa assomiglia più ad una “serie tv” dove ogni settimana colpi di scena, minacce e riavvicinamenti si intersecano al dramma di una guerra che prosegue da tre anni dopo l’invasione della Russia nel Donbass. La polemica – o se volete, la “trama” – di giornata arriva dal patron di Tesla e responsabile del DOGE americano, Elon Musk: dopo che nel giro di pochi giorni gli Usa hanno prima “congelato” gli aiuti militari a Kiev (ripresi dopo il dietrofront di Zelensky in merito allo scontro con Trump alla Casa Bianca, ndr) e fermato la condivisione delle info dall’intelligence verso l’Ucraina, riflettono sul destino dei servizi Starlink in capo allo stesso Musk.
Sul suo profilo X, il magnate e braccio destro di Trump ha sfidato direttamente Putin per porre immediatamente fine alla guerra inutilmente “infinita”: «lo sfido al combattimento uno contro uno sull’Ucraina», rivendica Elon Musk sottolineando come il suo sistema satellitare di SpaceX sia la vera arma chiave dell’esercito ucraino, ripetendo che qualora lo dovesse mai spegnere «crollerebbe l’intera linea del fronte».
Apriti cielo: il già complicato rapporto attuale tra Unione Europea e Stati Uniti si scatena con gli attacchi di diversi membri Ue contro la potenziale “minaccia” di spegnere Starlink all’Ucraina. Su tutte le furie vanno soprattutto dalla Polonia, che attualmente paga ogni anno il servizio satellitare di Musk per conto di Kiev: «se SpaceX si dimostrerà un fornitore inaffidabile, ne cercheremo altri».
Così il Ministro degli Esteri del Governo Musk, Radoslaw Sikorski, su X in risposta alle parole di Elon Musk: secondo il diplomatico polacco, è vergognoso l’utilizzo di parole di «minaccia contro la vittima di un’aggressione», e dimostra la poca etica dell’amministrazione Trump. Sempre Sikorski ricorda appunto che 50 milioni di dollari all’anno la Polonia versa sul conto dell’azienda di Musk per il servizio Starlink e che potrebbe anche interrompere qualora persista la minaccia contro Zelensky.
LE ACCUSE DI VARSAVIA, LA REPLICA DI RUBIO E DELLO STESSO MUSK: “NESSUNO SPEGNERÀ STARLINK”
Ma come una buona serie che si rispetti, alle volte gli equivoci – voluti o indiretti – capitano e svoltano una trama già complessa di per sé: un ragionamento fatto da Elon Musk sulla fine ella guerra tra Ucraina e Russia – dove spiega anche «mi fa star male sono anni di massacri in una situazione di stallo che Kiev perderà inevitabilmente» – viene ritenuta una minaccia reale di spegnere un servizio satellitare come Starlink che in questi anni ha fatto le fortune del Paese guidato da Zelensky nel difendersi dagli attacchi di Putin.
La miccia è però ormai accesa ed è Musk a rispondere direttamente al Ministro degli Esteri polacco: prima in maniera durissima sui social, dandogli addirittura dell’“omuncolo”: «stai zitto ometto, paghi una piccola parte del costo», rinfaccia il magnate a Sikorski, aggiungendo che nulla ad oggi può sostituire i servizi di Starlink. Poi dopo il mare di polemiche a livello internazionale, una nota più contenuta e dai toni meno “bellicisti” viene prodotta dallo stesso Elon Musk in direzione Varsavia.
Secondo il responsabile del DOGE, in maniera del tutto indipendentemente dalle considerazioni sulle politiche europee sull’Ucraina (che Musk non condivide), il tema di spegnere Starlink non è mai stato in discussione: «ho solo detto che le linee ucraine cadrebbero senza il collegamento in quanto i russi sono in grado di fermare ogni altra comunicazione, tranne Starlink». Musk promette che nulla mai verrà spento per l’Ucraina, e che soprattutto non sarà mai usata come «merce di scambio».
Al coro di risposte alla Polonia ha partecipato anche il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, che bolla come totale “invenzione” polacca la presunta minaccia di chiedere il servizio di SpaceX: «inventano cose, nessuno minaccia di tagliare fuori l’Ucraina». Piuttosto, a far discutere ulteriormente gli alleati europei e americani sono le ulteriori dichiarazioni di Musk che critica apertamente la NATO, o meglio, il sistema di sovvenzioni e partecipazione all’Alleanza: «dovremmo davvero uscire, non ha alcun senso che gli Stati Uniti paghino per la difesa dell’Europa».
INTANTO È ANCORA TRUMP-SHOW SU ZELENSKY E RUSSIA
Nel frattempo, ad aggiungere ulteriore benzina sul fuoco, l’intervista serale di Donald Trump alla Fox News conferma l’intento di sostenere la causa ucraina, ma ribadisce che la posizione espressa negli scorsi giorni dal Presidente Zelensky non è stata affatto di riconoscenza nei confronti di chi li ha aiutati per tre anni a non soccombere sotto le bombe russe. «È come un bambino che prende le caramelle», sottolinea il tycoon Usa riferendosi ai soldi e aiuti stanziati durante la Presidenza Biden.
Al contempo – sempre confermando lo scenario da “fiction” – è lo stesso Trump a ricordare il grande coraggio del popolo ucraino nel difendersi dall’offensiva anche e soprattuto usando i 350 miliardi di dollari in aiuti stanziati dagli Stati Uniti: secondo il Presidente Usa la sua posizione di netta condanna alla guerra di Putin è ferrea, in passato «Nessuno è stato più duro di me nei confronti della Russia». Detto ciò. Conclude alla Fox che se ci fosse stato ancora lui alla Casa Bianca negli ultimi 4 anni lo scoppio della guerra in Ucraina non sarebbe mai avvenuto.