E' Emanuele Vianelli l'organista che accompagnerà Andrea Bocelli nel concerto al Duomo di Milano: ecco chi è il maestro di Novate Milanese.
EMANUELE VIANELLI, GRANDE CURIOSITA’ ATTORNO ALLA SUA FIGURA
Chi è Emanuele Vianelli? Questa la domanda che si stanno ponendo molti italiani in attesa del concerto di Andrea Bocelli in programma al Duomo di Milano alle ore 19.00. Sarà infatti l’organista della cattedrale ad accompagnare il tenore e c’è grande curiosità per lo spettacolo organizzato in occasione di Pasqua. E’ stato lo stesso Bocelli a parlarne in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Tg 24: «Supportato dall’organista Emanuele Vianelli proporrò alcune pagine conosciute e amate nel mondo: l’Ave Maria” di Bach/Gounod e il “Santa Maria” di Mascagni, ma anche l’inno eucaristico “Panis Angelicus” concepito da San Tommaso d’Aquino e musicato da César Franck, il “Domine Deus” di Rossini, e infine Amazing Grace». Diplomatosi presso la Civica Scuola di Milano ed il Conservatorio L. Campiani di Mantova, Vianelli ha poi perfezionato gli studi presso il Conservatorio Superiore di Ginevra, seguendo – spiega organieorganisti.it – corsi di specializzazione con Harald Vogel, L. Rogg, Michael Radulescu e Carlo Stella. Uno dei maestri in materia, dunque, che ha vinto anche i concorsi di Cagliari (1986) e Noale (1987-88). Nel corso della sua carriera ha inoltre inciso per le etichette Carrara e Motette.
CHI E’ EMANUELE VIANELLI?
Emanuele Vianelli ha iniziato a suonare nella cappella del Duomo nel 1988 come vice organista e assistente in Cappella Musicale, mentre nel 2004 è stato nominato organista titolare. Ma il Duomo non è la prima chiesa in cui ha suonato: come spiegato in un’intervista rilasciata ai microfoni di Simphoniacmdm, ha suonato a 11 anni presso la parrocchia di Novate Milanese, dove è nato e cresciuto. E ancora oggi, ha rivelato, è il suo «rifugio dallo stress e un confidente sonoro unico e irripetibile». Nella stessa intervista ha poi parlato del suo compositore preferito: «Un solo autore è sempre in cima alla mia “top – ten”: Johann Sebastian Bach. La sua musica è veramente al di là di ogni epoca e di ogni stile e raggiunge la perfezione assoluta fra l’intensità espressiva e il rigore geometrico; perciò è musica talmente grande da poter essere interpretata in maniera completamente nuova ogni volta che la si suoni, liberandosi dagli stereotipi e dai condizionamenti dettati dalle convenzioni e dalle mode». Il brano più amato, invece, è il Preludio e Fuga in Do maggiore BWV 547 di Bach.
