Erasmus, l'Inghilterra esce dal programma? L'equivoco (anche in Italia) nato dopo il voto in Parlamento Uk: dal 1 gennaio 2021 andranno regolati i rapporti
L’EQUIVOCO TRA ERASMUS E BREXIT
«La Gran Bretagna dice addio all’Erasmus. Così hanno deciso Johnson e i suoi. Il sovranismo al potere nega ai giovani la possibilità di fare esperienze formative e allargare gli orizzonti. Rinchiudersi nei propri recinti non è la soluzione, ma il problema», attacca su tutta la linea Laura Boldrini (Pd, ex Presidente della Camera). Ecco, alla luce di quanto spiegato qui sopra, tale affermazione è falsa: almeno fino al 2020, se anche la Brexit dovesse avvenire a livello definitivo nell’anno in corso (assai improbabile, la data fissata da Londra è il 31 dicembre 2021) i finanziamenti e l’impegno del Governo inglese per l’Erasmus rimarranno per tutto l’anno corrente. Ciò che non è chiaro è cosa avverrà dopo gli accordi della Brexit, ma al momento per l’appunto non sono stati ancora affrontati come temi: come però giustamente riporta il Post, seguendo quanto Unione Europea e Regno Unito si sono impegnati a rispettare a pagina 181 del documento di concordato, «stabilire principi generali, termini e condizioni per la partecipazione del Regno Unito ai programmi dell’Unione […] in aree come la scienza e l’innovazione, la cultura, l’educazione e le attività giovanili». Va infine ricordato che al programma Erasmus+ partecipano Paesi anche non facenti parte dell’Unione Europea.
