Il neurologo Enrico Facco ha in un’intervista rilasciata a Libero ha spiegato cosa sono le esperienze pre-morte, partendo da quanto accaduto al politologo Vittorio Emanuele Parsi. Questi, infatti, è caduto recentemente in coma, sfiorando la morte per poi riprendersi quasi completamente. Le esperienze di questo tipo, per quanto rare, non sono affatto una novità, tanto che nella letteratura scientifica ce ne sono parecchi casi ben documentati.
Le esperienze pre-morte, spiega Enrico Facco, hanno alcune caratteristiche in comune, come la presenza di “un tunnel, con o senza luce. Si entro in una dimensione che non è quella conosciuta, e in quella realtà si possono avere incontri con entità non meglio definite, con i parenti defunti” e si ha una “visione olografica della propria vita e una grande sensazione di serenità e benessere“. Differentemente da quanto di crede, inoltre, spiega ancora Enrico Facco, le esperienze pre-morte non sono simili ai sogni, ma soprattutto perché “la loro fenomenologia è diversa”, e non sono neppure allucinazioni, che sono “fenomeni patologici” nuovamente con una “fenomenologia diversa” e che tendenzialmente “vengono dimenticate”.
Enrico Facco: “Esperienze pre-morte sono una rinascita”
Le esperienze pre-morte, insomma, continua a spiegare Enrico Facco, sono fenomeni del tutto diversi, che “hanno un profondo significato per chi le vive”. Infatti, “spesso innescano un processo di revisione della propria idea del mondo e della vita. Capisci che ci sono cose molto più importanti di quella a cui hai dato peso fino a quel momento. Più importanti della ricchezza, del potere. Si sviluppa la spiritualità” e non a caso ci sono anche eventi documentati, “molti”, di atei convinti che hanno vissuto esperienze simili.
Parlando dell’arresto cardiaco, uno dei modi documentati in cui si riesce ad avere esperienze pre-morte, Enrico Facco spiega che “lì sei al confine della morte. E se ti salvi, può darsi che tu possa ricordarne un vissuto che poi riesci anche a raccontare”. Tre casi in particolare sono interessanti, gli unici documentati, in cui “pazienti hanno visto il loro corpo dall’alto con i medici intorno che tentavano di rianimarlo”. In generale, comunque, le esperienze pre-morte, spiega Enrico Facco, sono positive, “ma non sempre. Ci sono alcune esperienze di contenuto potremmo dire ‘infernale‘. Ma sono più rare”. Esperienze, queste, che “sfidano la scienza”, ma in modo positivo, perché questa è una “condizione necessaria per una conoscenza non dogmatica”.