Ha fatto scalpore la riforma della Costituzione ungherese. In molti si sono affrettati a criticarla, definendola ultra conservatrice. Tanto che anche l’Unione europea si sta muovendo per intervenire al fine di farla cambiare. I cambiamenti sono stati portati avanti dal Partito conservatore Fidesz attualmente al governo. Tra le altre cose, vengono dati dei limiti alla Corte costituzionale ma soprattutto evidenti riferimenti alla cristianità della nazione. Contro le modifiche della Costituzione si sono opposti i socialisti ma anche il partito di estrema destra. Per il premier Orban è stato portato a compimento il processo di democrazia cominciato con la caduta del comunismo. La costituzione in vigore infatti era ancora quella comunista del 1949 a cui, nel 1989, erano state apportate lievi modifiche. Le critiche maggiori riguardano certi riferimenti alle radici cristiane e il fatto che l’unica forma di matrimonio riconosciuto sia quello tra uomo e donna e la difesa della vita sin dal concepimento. Il governo ungherese, a difesa del appropria scelta, ha adesso lanciato una campagna pubblicitaria a difesa del proprio operato. Alcuni manifesti affissi per la capitale Budapest infatti mostrano un feto e la scritta: “la vita di un feto comincia nel momento del concepimento”. Poi l’invito a lasciare in adozione i bambini piuttosto che abortirli.
Nel manifesto la frase: “Capisco che tu non sei pronta ad accettarmi nella tua vita, ma dammi in adozione, lasciami vivere”. In Ungheria tra l’altro c’è uno dei tassi di natalità più bassi d’Europa, 1.3 bambini nati per ogni donna. Il ministro ungherese per la politica sociale ha spiegato che l’Ungheria al momento non è pronta al divieto di aborto come in Polonia. Ma nonostante ciò il governo intende insistere sull’importanza della vita. L’articolo Due della nuova Costituzione ungherese dice esplicitamente: “La dignità umana è inviolabile. Tutti hanno diritto alla vita e alla dignità umana. La vita del feto deve essere protetta dal momento del suo concepimento”.