Una donna di 36 anni, dopo un’ultima visita medica, si è sentita dire che il bambino che portava nel grembo era morto “al 100%”. Distrutta dal dolore è tornata a casa, per poi tornare nuovamente in ospedale dove avrebbe dovuto prendere una pillola specificatamente per abortire il feto ormai senza vita come le avevano detto i medici. E’ successo in Inghilterra, dove la madre, distrutta dal dolore, ha chiesto che fosse fatto un altro esame per accertarsi che il bimbo fosse davvero morto. Per quasi mezz’ora si è accesa una discussione: il personale medico insiste che lei prenda la pillola, ma la donna si rifiuta. Alla fine le infermiere cedono: facciamo un altro esame. Quello che tutti vedono lascia scioccati: il bambino è vivo, si muove e non è certo morto. Oggi la donna, Hazel Wiggins, ripensando a quelle immagini, dice: è come se mio figlio mi stava dicendo, guarda mamma sono vivo, non prendere quelle pillole. Amelia, una femmina, è nata il 13 febbraio con diverse complicazioni all’apparato respiratorio, al fegato e allo stomaco, ma sta recuperando e le sue condizioni sono in miglioramento. L’episodio è finito in tribunale: l’ospedale è accusato di mala sanità. E un cambiamento sulle analisi pre natali è già stato disposto dalle autorità: a ogni madre, dicono i responsabili, a cui viene detto dopo un esame che il figlio è morto, sarà offerto un secondo esame.