Per la prima volta un transgender potrebbe divenire governatore di una nazione degli Stati Uniti. Lo scorso 14 agosto Christine Hallquist, nato uomo poi divenuto donna dopo essersi sottoposto ad operazione, ha vinto le primarie fra i Democratici, divenendo la candidata di sinistra per il ruolo di rappresentante del Vermont. Grandissima soddisfazione per la stessa Christine, che su Twitter ha esternato tutta la sua gioia con le parole: «In rotta verso novembre!». Un grande successo anche per tutta la comunità LGBTQ, a cominciare dal Victory Fund, l’organizzazione che ha supportato la candidatura di Christine: «E’ semplicemente diventata – fanno sapere – il primo candidato trans a governare un grande partito politico nella storia americana». A questo punto resta solamente da vincere l’ultima battaglia, quella contro il repubblicano Phil Scott, attuale governatore del Vermont, che si terrà appunto il prossimo autunno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANCHE UN 14ENNE FRA I CANDIDATI
Momento davvero molto particolare per le elezioni del Vermont dove non solo è stata eletta Christine Hallquist primo candidato transgender della storia. Oltre a questa particolarità che ci proietta verso il futuro infatti c’è da parlare di Ethan Sonneborn che a quattordici anni ha deciso di candidarsi alle primarie democratiche per provare a diventare governatore. Questi ha sfruttato una particoalrità della Costituzione dello Stato in questione che non prevede un limite minimo di età per andare a competere verso il Governo. Sicuramente è un caso molto più criticabile di quello di Christine Hallquist che è la prima transgender ma senza dubbio capace e in grado di svolgere il suo compito. Molto diverso invece il ruolo di un bambino che prova, spinto da chissà chi, a governare un paese. Come al sempre l’America ci stupisce, nel primo caso in positivo mentre nel secondo decisamente in negativo. (agg. di Matteo Fantozzi)
DA PICCOLA VOLEVANO ESORCIZZARLA
Un’infanzia senza dubbio non semplice quella vissuta da Christine Hallquist la candidata dei Democratici per il ruolo di governatore del Vermont (Stati Uniti), primo transgender ad essere eletto. Come raccontato dalla stessa ai microfoni del tabloid Guardian, un monsignore suggerì di sottoporre la stessa ad un esorcismo, ma i genitori si rifiutarono, trasferendo la figlia in una scuola pubblica. Nei cinque anni seguenti, quando divenne maggiorenne, la giovane Christine iniziò a pensare seriamente al cambio di sesso, per poi entrare nel mondo del lavoro come donna, un periodo senza dubbio non semplice visto l’importante cambio che avrebbe provocato. Quando onald Trump visse le elezioni, decise che doveva fare qualcosa, e si candidò per provare a osteggiare il tycoon statunitense. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTINE HALLQUIST PRIMA CANDIDATA TRANSGENDER
Negli Stati Uniti è stato eletto il primo governatore transgender. E’ accaduto nel Vermont, considerato uno degli stati più progressisti del paese a stelle e strisce, dove martedì si sono svolte le prime delle quattro primarie in vista del voto di Midterm del prossimo mese di novembre. A vincere, come riportato dai colleghi del quotidiano La Repubblica, è stata Christine Hallquist, 62enne candidata dei democratici, ex Ceo della Vermont Electric Cooperative. La candidata transgender ha sbaragliato la concorrenza, costituita da James Ehlers, veterano della marina, dall’attivista Brenda Siegel, e dal quattordicenne Ethan Sonneborn.
ORA LO SCONTRO CON PHIL SCOTT
Ora si terrà lo scontro con il governatore repubblicano Phil Scott, che a breve dovrebbe vincere le primarie per il suo partito, per poi appunto sfidare la Hallquist. Intervistato dal quotidiano Guardian, ha raccontato la sua storia: «Dico alla gente che non è la cosa più dura che ho fatto. Penso che dopo la mia transizione tutto il resto sembri molto facile». Scoprì di non piacersi nel suo vecchio corpo all’età di 11 anni: «Ricorderò quel giorno per sempre, quando mia madre mi vestì come Cappuccetto Rosso per Halloween. Fu bellissimo, mi piacque e le dissi ‘mamma, voglio essere una bambina’ ma lei mi ammonì di non dirlo mai a nessuno».