Il bombardamento contro il governatorato di Sa’ada, roccaforte dei ribelli sciiti Houthi nel Nord dello Yemen, ha colpito ieri uno scuolabus uccidendo decine di civili, tra cui molti bambini. Sebbene i numeri non siano ancora ufficiali, sembra che siano ben 50 i morti in seguito a tale azione, di cui la gran parte minori. Il raid è stato rivendicato dalla coalizione araba guidata dall’Arabia Saudita, che lo ha definito “legittimo e in conformità con il diritto internazionale”. Ma per per il colonnello Turki Al-Maliki, come citato dall’agenzia ufficiale Spa, “questo atto ostile, sferrato dalle milizie terroristiche iraniane Houthi, dimostra che il regime iraniano continua a fornire loro equipaggiamenti all’avanguardia violando palesemente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu con l’obiettivo di minacciare la sicurezza dell’Arabia Saudita, della regione e del mondo”. Il tragico atto è avvenuto a poche settimane dai colloqui di pace previsti per il prossimo 6 settembre. [Agg. di Dorigo Annalisa]
LE DICHIARAZIONI DELL’UNICEF
Non si può non parlare di strage di bambini dopo quanto accaduto oggi in Yemen, in seguito ad un raid saudita contro uno scuolabus e che ha provocato 50 morti, quasi tutti minori. Secondo quanto fatto sapere la Croce rossa internazionale citata da La Stampa, sarebbero almeno 29 i cadaveri di bambini sotto i 15 anni giunti all’ospedale di Saada, dove è avvenuta la strage. La maggior parte delle vittime aveva meno di 10 anni. Differente il bilancio riportato dall’emittente Al-Masirah, vicina ai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi che parla invece di 39 giovani studenti morti e 51 feriti, di cui 40 gravi. Quanto accaduto oggi ha ovviamente scatenato l’indignazione delle organizzazioni per i diritti umani, a partire dall’Unicef che si è detta molto preoccupata: “Sto guardando con orrore le immagini e i video provenienti da Saada in Yemen e non ho parole. Era un obiettivo militare? Perché i bambini vengono uccisi?”, ha twittato la rappresentate dell’Agenzia dell’Onu per l’Infanzia nello Yemen. A tuonare anche Save The Children che ha parlato di “palese evidenza delle violazioni della legge internazionale sui diritti umani a cui assistiamo in Yemen ormai da tre anni”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MOLTI BAMBINI UCCISI, “ATTACCO LEGITTIMO”
Una vera e propria strage di bambini quella avvenuta oggi nel governatorato di Saada, nel Nord dello Yemen, dopo uno scuolabus è stato attaccato da un raid saudita provocando numerose vittime. Dopo gli iniziali numeri ora il bilancio sembra essersi aggravato salendo a 43 persone morte, quasi tutti minori, mentre altre 60 sarebbero rimaste ferite. A riferirlo, come spiega Repubblica.it, è stato il ministero della Sanità. A confermare la gravità di quanto accaduto, attraverso un post Twitter è stato anche il Comitato internazionale della Croce rossa del Paese che ha parlato di “dozzine di morti e feriti” giunti in uno degli ospedali sostenuto dalla Croce Rossa. A spiegare la vera ragione dietro questo raid è stato il colonnello Turki Al-Maliki, militare saudita, che intervenendo a Sky News Arabia e Al-Jazeera lo ha definito una risposta alle milizie ribelli huthi che proprio ieri avevano lanciato un missile balistico contro il sud del regno arabo provocando l’uccisione di una persona e il ferimento di altre 11. “Le incursioni sono un’azione militare per colpire gli elementi che hanno progettato e preso di mira i civili a Jizan”, ha spiegato il militare aggiungendo che questi raid sono stati compiuti in conformità con le regole del diritto internazionale umanitario. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BOMBARDAMENTO HA UCCISO QUASI SOLO BAMBINI
Tragedia in Yemen dove un bombardamento contro uno scuolabus ha portato a trentanove morti. Al Jazeera ha fatto sapere che il raid sarebbe stato condotto da una coalizione con guida saudita e che tra i morti ci sarebbero quasi unicamente bambini. L’attacco è avvenuto nel governatorato di Saada dove oltre alle 39 vittime ci sono state anche altri 40 feriti come riportato dal Ministero della Sanità. Su Twitter il Comitato internazionale della Croce Rossa del Paese ha voluto esprimere il suo cordoglio e la grande preoccupazione per quanto accaduto: “Dopo l’attacco di stamattina contro un autobus che trasportava bambini in un mercato di Dahyan, nel Saada settentrionale, un ospedale sostenuto dalla Croce Rossa ha ricevuto dozzine di morti e feriti”.
EMERGENZA NELLO YEMEN
Il raid allo scuolabus a Yemen, nel governatorato di Saada, ha portato a un’emergenza che si dovrà fronteggiare il prima possibile. Serve grande attenzione e la volontà di remare tutti verso l’interesse di quelli che sono usciti da questo temibile attacco feriti. Sicuramente c’è anche grande paura che l’attacco non rimanga isolato e che possano seguirne altri, quindi l’attenzione in questo momento è triplicata. Sarà importante controllare molto attentamente le aeree attorno ai feriti per cercare di evitare nei loro confronti ulteriori problemi. vedremo quali saranno poi i paesi che decideranno anche di allungare la mano per cercare di dare una soluzione, servono in questi casi competenza, medicinali e anche scorte di cibo. Lo Yemen trema, ma ha la forza per rialzarsi.