Ad una settimana dal giorno limite fissato dalla Corte Costituzionale per la legge sul suicidio assistito – in assenza di novità parlamentari dovrà dare il suo parere sul caso sollevato dal leader radicale Marco Cappato in merito alla morte di Dj Fabo – interviene e molto duramente il Presidente della Cei (Conferenza dei Vescovi italiani), Card. Gualtiero Bassetti durante il convegno in Vaticano “Eutanasia e suicidio assistito. Quale dignità della morte e del morire?”: «Va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente». In vista della sentenza della Consulta, il n.1 dei Vescovi italiani aggiunge «Mi rendo conto che questo pensiero ad alcuni sembrerà incomprensibile. Eppure, porta molta consolazione il riconoscere che la vita è un dono che abbiamo ricevuto e dobbiamo condividere, senza buttarlo». Il Presidente della Conferenza Episcopale fa “affidamento” al nuovo Governo Conte-bis affinché possa trovare una soluzione in tempi molto rapidi prima dell’eventuale “legiferazione” da parte della Corte Costituzionale; nel summit Cei Bassetti ha infatti aggiunto «Ho fatto un apprezzamento al presidente Giuseppe Conte nel senso che pensa di poter parlare di questo tema in Parlamento. Una cosa che condivido». La Consulta un anno fa ha deciso di rinviare la trattazione della questione sul suicidio assistito come “vuoto giuridico” in Italia all’udienza del prossimo 24 settembre; nel frattempo aveva invitato a suo tempo il Parlamento a colmare il vuoto giuridico riguardante le situazioni relative al fine vita.
EUTANASIA, LA SCELTA DELLA CONSULTA
Questo però non è successo e ora i tempi sono strettissimi per qualche intervento dell’ultimo momento: se entro questa data infatti il Parlamento non avrà condiviso un testo unico (e le posizioni in merito sono distantissime e con notevole acredine tra le due diverse parti, ndr) allora la Consulta potrebbe intervenire con una sua sentenza che nei fatti “si sostituisce” al legislatore nel condurre una norma in merito al suicidio assistito, aprendo le porte indirettamente al tema dell’eutanasia nel dibattito politico. «Se così avverrà, il Parlamento avrà abdicato alla sua funzione legislativa e rinunciato a dibattere su una questione di assoluto rilievo», attacca duramente il Cardinal Bassetti. Sul fine vita il n.1 della Cei «mi aspetto quello che mi ero aspettato dal precedente governo, dalla precedente maggioranza, e che non mi e’ stato dato. E continuerò anche da solo a lottare per queste stesse cose, perchè sono il fondamento non dell’etica cristiana, ma dell’antropologia umana. La vita e’ il fondamento di ogni antropologia». L’appello finale di Bassetti, che arriva dopo il recente richiamo di Papa Francesco («l’eutanasia non è una scelta di libertà. Il malato non può mai essere un costo»), è rivolto a tutti politici, Governo in primis: «l’appello a difendere la vita e’ rivolto a tutto il Parlamento, che esprime la volontà di tutto il popolo italiano. La vita non ce la siamo data e cosi’ come non ce la siamo data non ce la possiamo togliere. Tutto deve essere pro life, tutto deve essere per la vita. Bisogna cambiare mentalità, convertirsi, non scegliere le strade più semplici».