Preoccupa la crescita dei casi di eutanasia in Olanda. A 20 anni dall’introduzione sulla legge che permette la morte assistita, rientra in questa categoria il 4.5% dei decessi totali olandesi. Il quotidiano Avvenire, tramite un collega del The Boer, ha cercato di fare luce sul fenomeno, cominciando dal sottolineare che spesso e volentieri le persone che vogliono sottoporsi ad eutanasia sono valutate con videochiamate e procedure brevi.
Il collega del quotidiano si pone quindi alcune domande, a cominciare proprio dalla questione della valutazione via video: “In occasione della decisione probabilmente più importante nella vita di un paziente – scrive – sarebbe opportuno poterlo osservare in modo ottimale. Su questo punto ci si sarebbe aspettato un minimo di riflessione: in quanti casi si ricorre alla videochiamata” e ancora: “Non è che su Zoom sei più propenso a dare l’ok?”. Il rapporto annuale Rte (Comitati etici regionali per l’eutanasia) del 2020, ha sottolineato come il numero di morti sia salito fino a quasi 7.000 dai 6.361 del 2019, e c’è il rischio di un’escalation ulteriore nel 2021, alla luce anche dei problemi “sociali” causati dalla pandemia e dal lockdown.
EUTANASIA IN OLANDA, PER GLI RTE E’ TUTTO NELLA NORMA
Ad “imbarazzare” il collega de l’Avvenire, il fatto che questi numeri non stupiscano più di tanto in Olanda, e sottolineando questo aspetto cita le parole di Jeroen Recourt, neo-presidente di Rte, che ha commentato così: «I numeri rientrano in un macro-sviluppo. Sempre più generazioni vedono nell’eutanasia una soluzione al dolore intollerabile». C’è quindi il forte rischio che questi dati crescano ulteriormente, come accennato sopra, visto che, togliendo morti improvvise come incidente o arresto cardiaco, un caso su quattro in Olanda è una morte per eutanasia. Probabile che a breve alcuni dei gruppi politici olandesi maggiormente conservatori facciano un’interrogazione parlamentare ma “il ministro risponderà che tutti questi casi di eutanasia avvengono nel rispetto delle procedure. Un colpo di spugna e via”. Quindi il collega di The Boer per Avvenire conclude: “Nessuno mette in dubbio l’integrità dei medici e la diligenza delle loro azioni. Ma intorno alla domanda se il forte aumento dei casi di eutanasia abbia anche delle conseguenze regna ancora un silenzio assordante”.