Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a La Stampa: "La nostra sarà, comunque, una normalità diversa, di convivenza con il rischio"
«La luce in fondo al tunnel si vede eccome, ci stiamo riprendendo la nostra normalità, ma questo virus va sempre rispettato nella sua drammaticità»: così Fabrizio Curcio ai microfoni de La Stampa. Il capo della Protezione Civile ha messo in risalto che non è possibile abbassare la guarda e che è necessario riaprire con gradualità, l’unica cosa che «ci consente di capire a cosa andiamo incontro».
L’obiettivo della campagna vaccinale è di 500 mila dosi al giorno, ma Fabrizio Curcio ha rimarcato che è possibile aumentare ancora, in attesa dell’arrivo di 20 milioni di farmaci a giugno. Nessuna sorpresa in vista per quanto riguarda le forniture, i dati non possono che sorridere: «Abbiamo 20 milioni di persone protette, soprattutto nelle categorie più a rischio. Un italiano su tre ha ricevuto il vaccino, anzi la percentuale è più alta, visto che non tutte le fasce della popolazione sono vaccinabili. Poi abbiamo un 18-20% che ha completato il ciclo con la doppia dose, quindi siamo a buon punto».
FABRIZIO CURCIO: “VALUTIAMO L’OBBLIGO VACCINALE”
Nel corso della lunga intervista a La Stampa, Fabrizio Curcio si è soffermato sui 2 milioni di anziani non ancora raggiunti dalla campagna vaccinale ed ha messo in risalto le sacche di resistenza scoperte nel corso dei suoi viaggi di lavoro, un dato è fattuale: «Finchè la vaccinazione resta volontaria, non puoi fare molto». A proposito dell’obbligo vaccinale, il numero uno della Protezione Civile ha evidenziato: «Poteva essere una soluzione, ma è un tema che spetta alla politica. Avrebbe significato forzare la volontà delle persone di fronte a vaccini ancora soggetti a rolling review (revisione ciclica, ndr). Comunque è un’opzione da valutare bene per il futuro, visto che dovremo fare richiami annuali». Sul ritorno alla normalità, Fabrizio Curcio non si è sbilanciato con date ma i numeri sono comunque parecchio incoraggianti e con l’autunno potrebbe combaciare la fine del tunnel. L’obiettivo ora è di proteggere i sessantenni, per il futuro ci sarà tempo per le valutazioni: «La nostra sarà, comunque, una normalità diversa, di convivenza con il rischio e con una serie di attenzioni da mantenere»
