Fabrizio Frizzi e la malattia: l'ischemia durante la registrazione de L'Eredità e la morte per un'emorragia cerebrale. Le rivelazione dopo la scomparsa
Fabrizio Frizzi: morto di emorragia cerebrale dopo ischemia “tumori diffusi”
Il 26 marzo 2018 moriva Fabrizio Frizzie con la sua prematura scomparsa si apriva un enorme vuoto emotivo che da allora non è mai stato del tutto colmato presso i telespettatori che lo hanno amato e che lo consideravano ormai come “uno di famiglia”. Oggi, 5 febbraio, Frizzi avrebbe compiuto 62 anni se solo la brutta malattia che lo ha colpito non lo avesse portato via prematuramente facendogli perdere la difficile battaglia contro la quale stava combattendo come un leone. La sua morte giunse all’improvviso come un fulmine a ciel sereno dopo una lunga lotta contro un male incurabile ma che Frizzi sperava con tutto se stesso di sconfiggere. A condurlo alla morte fu una grave emorragia cerebrale. Un caso “sfortunato”, come fu definito quello relativo alla situazione di Fabrizio, in quanto l’emorragia che lo portò via dall’affetto dei suoi cari, dei colleghi e dei tanti telespettatori, non sempre causa una fine così nefasta, soprattutto in pazienti già sottoposti a cure mediche quotidiane e controlli costanti per varie patologie. Nell’ottobre dell’anno precedente, infatti, il popolare conduttore era stata colto in tv da un malore che era stato ricondotto ad una patologia cerebrale.
FABRIZIO FRIZZI MALATTIA: LA RIVELAZIONE DOPO LA MORTE
Nel corso della registrazione di una puntata de L’Eredità, Fabrizio Frizzi, all’epoca conduttore, ebbe un grave malore che necessitò il trasporto d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma. Ad conduttore gli fu diagnosticata una ischemia e dopo essere stato tenuto sotto stretto controllo medico fu dimesso nei giorni seguenti. Pur dimostrando una grande forza e la voglia di continuare a lavorare, tornando dopo poche settimane alla conduzione del programma di Rai1, Frizzi rivelò in una intervista rilasciata al quotidiano Corriere di non aver ancora chiuso i conti con il suo male: “Non è ancora finita, lotto come un leone, e se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca scientifica, la stessa ricerca che ora mi sta aiutando”, raccontò. Fabrizio, dunque, dimostrò con le sue parole di essere pienamente consapevole della malattia che lo aveva colpito e che aveva intaccato il suo cervello. Quella ischemia si rivelò ben presto solo un campanello di allarme di una patologia non operata ma che segnò i presupposti della sindrome neurologica che poi lo condusse all’emorragia fatale. Solo dopo la sua morte, a Matrix, il giornalista Alfonso Signorini aggiunse ulteriori dettagli sulla malattia che portò via l’amato conduttore: “Quando ha avuto quella ischemia che l’ha portato al ricovero immediato all’ospedale, ad ottobre, dagli esami di questa ischemia è risultato che aveva dei tumori diffusissimi che erano inoperabili. E questa cosa è stata messa al corrente non soltanto della famiglia ma anche di lui”.
