Il virologo Fabrizio Pregliasco sulla situazione epidemiologica in Italia: "'Con tutte queste mutazioni si rischia una nuova ondata"
Attenzione alla situazione epidemiologica, Fabrizio Pregliasco invoca cautela. Ospite di Un giorno da pecora, in onda su Rai Radio 1, il virologo si è soffermato sul possibile aumento di casi positivi in autunno e non ha escluso il ritorno di qualche restrizione, a partire dall’utilizzo dei dispositivi di sicurezza: “È possibile che si debba reintrodurre l’obbligo di mascherina in qualche caso”.
In base alle proiezioni che arrivano dagli Usa – 100 milioni di casi Covid tra autunno e inverno a causa delle sottovarianti – Fabrizio Pregliasco ha rimarcato che si può ipotizzare per l’Italia un’ondata di 20 milioni di contagi. Il Covid, dunque, potrebbe toccare un italiano su tre: “Lo dico perchè sarà utile saperlo prima per essere preparati”.
FABRIZIO PREGLIASCO: “RISCHIO NUOVA ONDATA IN AUTUNNO”
Necessario prestare massima attenzione, dunque, sugli sviluppi della pandemia. Ma questo non è l’unico tema del momento. Interpellato da Adnkronos Salute, Fabrizio Pregliasco si è soffermato sull’epatite misteriosa che sta colpendo i più piccoli ed ha smentito un possibile “ruolo” dei cani: “È un’ipotesi al momento priva di basi realistiche”. Nel corso del suo intervento ai microfoni dell’agenzia di stampa, l’esperto ha invitato a fare attenzione anche solo a considerare i cani quali “vettori incolpevoli di un eventuale agente virale o batterico potenzialmente associato. Ricordo che siamo noi in genere a trasmettere loro delle infezioni, come è accaduto in molti casi anche con Covid-19”. Fabrizio Pregliasco ha evidenziato che sono ancora in corso valutazioni sulle cause di questo aumento di epatiti acute: “Epatiti virali ‘non A non B non C non D non E’ nei bambini c’erano già però non venivano registrate in modo sistematico. Io credo che questa segnalazione partita dai colleghi inglesi non debba creare allarme, bensì serva a consolidare una casistica che prima rimaneva limitata alle osservazioni di chi vedeva questo tipo di epatiti ad eziologia non nota. Per capire da cosa realmente dipendono ci vorrà del tempo e bisogna analizzare tutti i possibili fattori in campo, a 360 gradi”.
