Il caso della famiglia nel bosco di Arezzo a Storie Italiane, con le parole della sindaca di Caprese Michelangelo: ecco che cosa ha raccontato
A Storie Italiane si tratta il caso “dell’altra” famiglia nel bosco, quella di Caprese Michelangelo, vicino ad Arezzo, dove i servizi sociali hanno sottratto due bimbi di 4 e 8 anni lo scorso 16 ottobre. La famiglia, che fa parte di una comunità che rifiuta le istituzioni, denuncia l’irruzione dei carabinieri, visto che i militari sarebbero intervenuti con la forza dopo che i genitori non rispondevano. Storie Italiane ha parlato con la sindaca del comune della provincia di Arezzo, che ha spiegato: “Questa famiglia non è del posto, viene da Bolzano, ha acquistato un cascinale isolato nel bosco e non ha mai fatto vita sociale”.
Quindi ha spiegato il perché dell’intervento dei servizi sociali: “Il problema è nato dal fatto che questi bimbi non frequentavano la scuola e la home schooling, la parentale non era svolta in maniera adeguata, il servizio sociale ha sempre cercato di contattarli e di mettersi in contatto con loro di modo da poter superare la situazione senza trovare la disponibilità e siamo quindi arrivati a questa situazione drastica”. Storie Italiane ci tiene comunque a precisare che i carabinieri non hanno di fatto toccato i bambini della famiglia nel bosco di Arezzo, https://www.ilsussidiario.net/news/lettera-la-famiglia-nel-bosco-e-quellaltra-con-figli-sullamiata-che-ci-dice-cosa-fare-2/2909874/ cercando di trattarli nel migliore dei modi.
FAMIGLIA NEL BOSCO DI AREZZO, SINDACA: “È UN EPISODIO MOLTO INCRESCIOSO MA…”
La sindaca a riguardo ha precisato: “È un episodio molto increscioso, ma io penso che gli assistenti sociali hanno fatto tutto il possibile, mentre il modo di prelevare i bimbi ha visto la presenza dei carabinieri per garantire la sicurezza dei presenti, non ci vedo nulla di trascendentale, l’importante è che sia successo in una maniera guidata dall’autorità giudiziaria più soft possibile”.
“La decisione non compete a me ma all’autorità giudiziaria, gli assistenti sociali hanno tentato più volte di contattare queste persone, non erano sconosciute, e il modus operandi è stato messo in pratica per cercare di tutelare tutti”. Ricordiamo che la famiglia nel bosco della provincia di Arezzo rientra in una comunità che rifiuta totalmente le istituzioni, di conseguenza una situazione non semplice.