Alla sede della Streparava Spa di Adro, l'evento di Federmacchine con il ministro Adolfo Urso: l'attualità dei beni strumentali e le incertezze USA
Si è tenuto nella giornata di oggi, venerdì 11 aprile 2025, l’evento organizzato da Federmacchine – la federazione che raggruppa 12 delle principali associazioni di rappresentanza del settore delle macchine industriali, tra ACIMAC, ACIMALL, ACIMGA, ACIMIT, AMAFOND, AMAPLAST, ASSOMAC, MARMOMACCHINE, FEDERTEC, GIMAV, UCIMA e UCIMU – presso la sede di Adro nel bresciano dell’azienda Streparava Spa, leader nel settore dell’automotive, del powertrain e dello chassis: un evento importante che ha visto – naturalmente – la partecipazione del presidente Federmacchine Bruno Bettelli e di Pier Luigi Streparava e Paolo Streparava (rispettivamente presidente e CEO della Streparava); con la presenza straordinaria del sindaco locale Davide Moretti e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha anche visitato lo stabilimento dell’impresa bresciana.
L’evento – al quale hanno partecipato più di 100 ospiti tra imprenditori, giornalisti, istituzioni, operatori e semplici curiosi – è partito da una presentazione dei numeri dell’appena concluso 2024 di Federmacchine, che parlano di oltre 5mila imprese associate alla Federazione con un fatturato complessivo di più di 52 miliardi di euro derivanti al 70% dalle esportazioni: un’occasione importante per discutere e ragionare del futuro del comparto che ad oggi dipende in larga parte delle vendite negli USA pesantemente compromesse dalle politiche protezionistiche di Donald Trump.
L’appello di Federmacchine: “Europa e Italia devono governare le incertezze del mercato USA”
Centrale – in particolare – l’intervento del presidente di Federmacchine Bruno Bettelli che ha intenso la partecipazione del ministro Urso come un’occasione per renderlo partecipe della realtà industriale “del comparto dei macchinari” nell’economia delle “fabbriche metalmeccaniche italiane“, diventate una vera e propria dimostrazione del valore del Made in Italy all’estero grazie all’alto “tasso [di] high-tech” che le caratterizza: proprio l’export – ha ricordato ancora il presidente Federmacchine – è un tassello fondamentale per l’industria “del machinery“, con gli USA che lo scorso ano sono stati il “primo mercato di sbocco” con un volume di affari pari al 14% del totale per “5 miliardi di euro” generati.
Dal riferimento gli USA il collegamento all’attuale “grande incertezza” è stato quasi automatico per Bruno Bettelli che ha ricordato come i dazi minacciati da Trump stiano “mettendo a dura prova le imprese manifatturiere“: gli operatori del comparto – infatti – stanno tardando gli investimenti e questo dovrebbe essere il momento per l’Europa e per l’Italia di “chiedere (..) un dialogo serio con l’Amministrazione americana” per governare le incertezze e permettere al comparto di “riprendere l’attività” attualmente quasi completamente “sospesa“.
Dal conto suo, invece, dal palco di Federmacchine il CEO di Streparava Paolo Streparava – oltre a dirsi naturalmente “orgoglioso” di aver ospitato un evento “così significativo” e il ministro Adolfo Urso – ha ricordato la “lunga tradizione industriale” che caratterizza la sua impresa, guardando “costantemente al futuro” dell’innovazione tra tech, industria 4.0 e 5.0 e la sempre importante sostenibilità; esortando il ministro e le istituzioni a sostenere “il Made in Italy” facendo sì che resti “sinonimo di eccellenza” anche in un mondo sempre più avanzato.